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Castel Giorgio. Le sette case sequestrate avrebbero continuato ad accettare persone non autosufficienti

 Avevano una diffida già dal 2006.  Le strutture ospitano in tutto circa 130 anziani, più della metà - una settantina - sarebbero non autosuffienti e dunque "irregolari". Interviene il sindaco di Castel Giorgio

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ORVIETO - Avevano una diffida già dal 2006, ma avrebbero continuato ad accettare persone non autosufficienti senza averne la necessaria autorizzazione. È così che sette case di riposo del paese di Castel Giorgio sono finite sotto sequestro dietro provvedimento a firma del gip Gianluca Forlani su richiesta del sostituto Flaminio Monteleone. Nove in tutto i titolari che sono stati denunciati per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. L'operazione è stata condotta dai militari del Nas in collaborazione con la compagnia dei carabinieri di Orvieto, a seguito dei numerosi controlli che in questi anni avrebbero consentito di accertare che nelle strutture continuavano ad essere ospitate e accettate anziani non autosufficienti. E questo, - afferma una nota dei militari del nucleo regionale anti sofisticazione, guidati dal capitano Marco Vetrulli - "nonostante le diffide da parte della Regione Umbria e del Comune di Castel Giorgio emesse su segnalazione" dei militari. Le strutture ospitano in tutto circa 130 anziani, più della metà - una settantina - sarebbero non autosuffienti e dunque "irregolari". Le case di riposo adesso hanno l'obbligo di trovare una sistemazione autorizzata ai propri degenti che dovrebbero essere ospitati in residenze protette, dotare di posti autorizzati concessi dalla Regione, di direttore sanitario, personale medico e infermieristico. La vicenda fa rifermento all'annoso quanto urgente problema della scarsità di posti di rsa riconosciuti dalla Regione Umbria. Un numero che nella Provincia di Terni è stato innalzato a 700 circa ma che evidentemente ancora non basta. "Mi auguro che lo stesso trattamento venga riservato indistintamente a tutte le case di riposo della Regione" è il commento a caldo del sindaco di Castel Giorgio, Pier Luigi Peparello, preso di sorpresa dal provvedimento. "Era stato avviato un percorso virtuoso, sebbene non facilmente percorribile proprio in virtù delle poche autorizzazioni - prosegue Peparello -, continueremo a lavorare in tal senso". Quanto alle possibili soluzioni al problema Peparello crede in una tassa di scopo regionale. "Il problema è diventato tale per cui qualsiasi approccio non credo possa prescindere da un'iniziativa del genere" afferma. Quello delle case di riposo a Castel Giorgio è un business milionario. Tre milioni di euro è il valore delle strutture sequestrate, nelle quali lavorano circa una sessantina di persone. Il problema è di natura normativa e non ha nulla a che fare con le condizioni in cui vengono tenuti gli anziani, condizioni sulle quali non c'è stato mai nulla da rilevare, come hanno voluto puntualizzare i militari del Nas.

Pubblicato il: 28/02/2010

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