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Ciconia. Per risistemare l'area ci vorrà molto tempo

Quanto è accaduto - ha sostenuto Zazzaretta - è naturale e prevedibile"

ORVIETO - Panchine e staccionate divelte, camminamenti crollati, pali della luce finiti a terra. Al parco dei laghetti di Ciconia i danni provocati dall'alluvione dei primi di gennaio di quest'anno sono ancora davanti agli occhi di tutti. Il parco è praticamente distrutto e ancora non è stato messo in atto nessun intervento di recupero. Al punto che adesso il problema è diventato anche di sicurezza, dal momento che, a dispetto delle circostanze, sono ancora molte le persone che continuano a fruire del piccolo circuito sotto la Rupe.

Da pochi giorni la Provincia ha effettuato un sopralluogo per ipotizzare una prima stima dei danni. Per l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Orvieto si è trattato, tuttavia, di un disastro annunciato. Lo ha detto chiaramente in consiglio comunale rispondendo ad un "question time" proposta dal consigliere dell'Udc Piergiorgio Pizzo. "Dopo la recente esondazione del Paglia e dei laghetti di Ciconia nell'area del parco fluviale si sono verificati danni importanti che costituiscono problemi per la sicurezza dei cittadini - ha fatto osservare l'esponente del partito di Casini - pertanto chiedo se la giunta abbia sollecitato l'amministrazione provinciale a mettere in sicurezza la zona anche in considerazione del fatto che vi sono pali elettrici poggiati a terra e fili scoperti".

"Il Comune si è attivato con la Provincia - ha detto nella sua risposta l'assessore ai Lavori pubblici, Felice Zazzaretta - che quindici giorni fa ha effettuato il sopralluogo per l'individuazione degli interventi da effettuare. Purtroppo - ha aggiunto - quando si decide la realizzazione di opere pubbliche dovrebbe essere valutati tutti i vari aspetti conseguenti. Il Paglia ha una sua zona naturale di espansione che corrisponde a quella in questione. Quanto è accaduto - ha concluso Zazzaretta - è naturale e prevedibile". Le parole dell'assessore costituiscono un'aperta critica alla Provincia e, in particolare, all'opportunità di realizzare il parco in quella zona, peraltro con un investimento di soldi pubblici assolutamente non trascurabile.

E pensare che la Provincia aveva da poco risposto alle preoccupazioni per la sicurezza della zona stanziando poco più di 100mila euro per installare un sistema di telecamere. Prevista l'installazione di una sbarra di accesso e protezione, il potenziamento dell'illuminazione pubblica, l'impianto di un servizio di videocamere a circuito chiuso e una manutenzione ordinaria costante di tutta la zona. Ora quei soldi è molto probabile che serviranno invece per riportare in vita il parco. Almeno fino alla prossima esondazione.

Pubblicato il: 17/02/2010

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