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Orvieto libera: cercasi nuova maggioranza

Ieri mattina, nel pieno delle incertezze e delle tensioni in vista del voto di lunedì su prg, patto con Roma e patto sul bilancio, ha dato l'alt alle trattative sotto banco, indicando la necessità di portare dalla propria parte un pezzo dell'attuale centro e centrosinistra.

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ORVIETO - "Una nuova maggioranza che permetta al sindaco di governare per cinque anni". Orvieto Libera ieri mattina, nel pieno delle incertezze e delle tensioni in vista del voto di lunedì su prg, patto con Roma e patto sul bilancio, ha dato l'alt alle trattative sotto banco, indicando la necessità di portare dalla propria parte un pezzo dell'attuale centro e centrosinistra. Il canto delle sirene risuona in particolare alle orecchie di quella parte di Pd identificabile con l'area mociana, ma anche delle forze extra Pd (Sinistra e Libertà e comunisti italiani). Sull'opportunità di ribadire una simile apertura proprio in questo momento alla vigilia dell'approvazione di atti così importanti messa in crisi dalle divisioni interne agli schieramenti in molti ieri si sono interrogati. Come se Orvieto libera dell'avvocato Angelo Ranchino dicesse agli "indecisi": comunque andranno le cose noi siamo qui, disposti "a fare da garanti - ha detto Ranchino in un incontro coi giornali (l'avvocato era accompagnato dal Luca Torrigiani e Marco Marino) - in un percorso sui temi che è indispensabile affrontare".

Lo spunto è offerto proprio dal bilancio 2010 sul quale l'associazione, di cui il sindaco è espressione primaria e che ha avuto una grande affermazione al suo esordio politico, ha inteso dare il proprio contributo in un documento di undici pagine. Da qui dovrebbe partire il confronto con le forze politiche. Niente aumento della pressione fiscale, rilancio demografico ed economico, a partire dal patto con Roma e con i territori limitrofi della Tuscia. Vendita dell'ex ospedale. Ma Orvieto Libera riapre anche la questione sulle ipotesi di vendita - concessione o gestione diretta della Piave e, sul prg, dice basta "alle continue varianti frutto di condizionamenti politici con le forze imprenditoriali".

Già il prg, al centro in queste settimane di accese polemiche per lo sblocco di numerose aree edificabili, tra cui quella più estesa, in località San Giorgio che dorme nei cassetti del Comune da dieci anni circa: sulla pratica lunedì Orvieto libera sembra intenzionata ad astenersi. Il Pd in linea di massima approverà, invece, la variante al piano regolatore, con un paio di consiglieri che non voteranno per conflitti di interesse e altri che potrebbero manifestare il loro dissenso non partecipando alla votazione. Le cose sono forse più chiare anche se non più facili per il patto Roma dove i Democratici, impegnati ieri in vari incontri ufficiali e non (unione comunale, segreteria) presenteranno degli "emendamenti". Limature per quel che riguarda la parte urbanistica con l'indicazione di non andare verso ulteriori espansioni per attrarre la popolazione romana, ma di valorizzare il centro storico e i borghi. Maggiore chiarezza serve poi, per il Pd, laddove si fa riferimento allo sviluppo delle energie alternative e soprattutto serve di inquadrare l'accordo, (ma a questo punto a posteriori?), nell'ambito di accordi regionali e provinciali da cui non si può prescindere. Se così sarà tutto dovrebbe andare liscio o quasi. Ma nel nel quadro sono molte le variabili con effetti che si potranno valutare soltanto lunedì in consiglio. Su tutto c'è la selezione delle candidature per le regionali che complica terribilmente le cose. In consiglio c'è chi come Stefano Olimpieri cova cocenti delusioni, mentre il Pd è nel pieno delle tensioni interne per tirare fuori un nome e uno solo. A complicare le cose nella casa mai troppo unita dei Democratici, ci si è messa anche la candidatura di Fabrizio Cortoni per l'Italia dei Valori, molto apprezzata da un pezzo del partito che potrebbe decidere di sostenerlo a secondo del nome che verrà selezionato per la competizione.

Pubblicato il: 14/02/2010

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