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Approvata la convenzione per l'anno 2010 tra i comuni dell'Orvietano e l'ASL

A partire dal 2011 la delega sarà ripresa dai comuni. L'importo annuale dei costi dei servizi delegati è complessivamente di 773mila euro

Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la convenzione tra i comuni dell'Ambito Territoriale n. 12 e l'Azienda USL n. 4 di Terni per la gestione di alcuni servizi socio-assistenziali in delega, con valenza per l'anno 2010, rinviando a successivi atti del dirigente del settore socio culturale esScuola i relativi impegni di spesa sul bilancio di previsione per l'anno 2010.

Il 31 dicembre è scaduta la precedente convenzione per la gestione in delega di alcuni interventi e servizi socio-assistenziali soprattutto ad alta integrazione socio-sanitaria. Le normative vigenti, nel disporre una competenza generale dei comuni in materia socio-assistenziale, affidano ai comuni stessi la responsabilità e la titolarità degli interventi per la promozione della salute e del benessere della popolazione e confermano la completa titolarità dei Comuni in materia di funzioni socio-assistenziali con la conseguente autonomia programmatoria, decisionale e finanziaria (fermo restando la competenza primaria dei comuni per i servizi socio-assistenziali, tali attività possono essere gestite dalle Unità Sanitarie Locali, a seguito di delega da parte dei Comuni).

Attraverso incontri tecnici tra i comuni dell'Ambito Territoriale e l'Azienda USL di Terni, è stato definito il testo della convenzione valevole per l'anno 2010, nelle more della riorganizzazione amministrativa e funzionale e in funzione della ripresa delle deleghe da parte dei comuni dell'Ambito Territoriale n. 12, a partire dall'anno 2011, come deciso dall'assemblea dei sindaci l'11 dicembre scorso. 

Nello specifico, la convenzione strutturata in 20 articoli, prevede interventi di assistenza sociale erogati alle persone residenti o domiciliate o aventi stabile dimora nei comuni dell'Ambito territoriale e le loro famiglie. Le prestazioni sociali si estendono altresì alle persone occasionalmente o temporaneamente presenti nel territorio dell'ambito allorché si trovino in condizioni di difficoltà tali da non consentire l'intervento da parte dei servizi dei comuni di altri ambiti regionali umbri, di altre Regioni o degli Stati di appartenenza.

L'attività assistenziale tenderà ad integrarsi e coordinarsi con gli interventi socio-sanitari che l'Azienda USL n. 4 di Terni svolge sulla base delle competenze proprie e con quelli a carattere sociale messi in opera dai Comuni deleganti e con quelli previsti dal PRINA. In tal senso l'integrazione delle attività assistenziali con le attività socio-sanitarie viene realizzata nel Distretto socio-sanitario, individuato quale ambito territoriale per la gestione integrata delle attività socio-assistenziali con quelle sanitarie e l'impegno di équipe multiprofessionali e di operatori con profilo sociale. In particolare, i Piani Assistenziali Personalizzati devono tendere alla rilevazione e conoscenza delle problematiche sociali più diffuse esistenti nelle diverse aree dell'ambito territoriale e ciò al fine di conseguire elementi utili alla programmazione più generale e finalizzata al superamento di situazioni caratterizzate da fenomeni di svantaggio sociale.

L'Azienda USL, tramite il Distretto n. 3, gestirà l'attività delegata secondo le modalità previste dalla Convenzione e dai Regolamenti in materia di servizi socio-assistenziali e di compartecipazione dell'utenza al costo del servizio dell'Ambito Territoriale n.12.

Le attività e i servizi che i comuni delegano all'Azienda USL per l'Area Infanzia, Età Evolutiva, Famiglia e Donna concorrono a garantire lo sviluppo di una politica per l'infanzia e l'adolescenza, rivolta al minore quale titolare di diritti; a promuovere azioni ed interventi socio-assistenziali che garantiscano un sano ed equilibrato sviluppo dei minori; a privilegiare il mantenimento del minore all'interno del nucleo familiare, rimuovendo tutti quegli ostacoli socio-economici che possano impedirne il benessere; e a potenziare e integrare le risorse presenti sul territorio per supportare l'inserimento di quei minori che debbano essere temporaneamente allontanati dalle famiglie di origine, per essere inserite presso famiglie affidatarie.

Tali attività si realizzano nel quadro delle attività del Consultorio Familiare e dei Servizi per l'infanzia, garantite a livello del Distretto socio-sanitario nel quale si esplica la gestione complessiva dell'assistenza territoriale e si crea il contesto vincolante per l'integrazione tra i servizi sanitari e quelli socio-assistenziali. Gli interventi si configurano come attività ad alta complessità educativa e psicosociale e richiedono una forte integrazione progettuale fra i diversi servizi e fra le diverse professionalità: sociali, educative e sanitarie.

Per l'Area della Disabilità l'obiettivo è quello del superamento della logica assistenziale, per promuovere una reale integrazione e un approccio globale alla persona attraverso una "rete" di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti all'interno di un programma di lavoro condiviso, fornendo risposte differenziate in relazione ai bisogni complessi espressi da tali situazioni, favorendo cioè: la valorizzazione delle risorse espressive individuali; la riappropriazione di capacità relazionali con il proprio sé, il proprio vissuto e con gli altri; la ricomposizione di "spazi" e contesti di socializzazione e di integrazione nei diversi ambiti della società, con particolare riferimento al mondo della scuola e del lavoro; il mantenimento del soggetto diversamente abile nel suo contesto familiare e di vita. In particolare si tiene conto dell'alta integrazione con fra servizi sanitari e sociali a rilievo sanitario che richiedono modelli operativi integrati e multiprofessionali per analizzare la complessità e la globalità dei bisogni e attivare percorsi e risorse adeguate alla possibilità di sviluppo dei livelli di autonomia fisica e sociale. Le finalità relativa all'Area Anziani sono: la promozione e tutela della qualità della vita delle persone anziane, privilegiando interventi che li mantengano nel loro ambiente socioculturale; la realizzazione sul territorio di una rete di servizi articolati e differenziati; la razionalizzazione delle risposte residenziali sul territorio, tenendo conto delle indicazioni dei Piani Sociale e Sanitario regionali, attraverso i servizi di assistenza domiciliare e sostegno alle famiglie con carichi di cura, affidamento famigliare, assistenza in strutture  residenziali di carattere socio-sanitario (per non autosufficienti).

Nell'ambito della convenzione, potranno essere richiesti, da comuni singoli o associati, servizi socio-assistenziali aggiuntivi che formeranno oggetto di specifici accordi tra l'Azienda USL e il/i Comune/i richiedente/i, il cui costo sarà stabilito in accordo tra le parti e le spese saranno rendicontate a parte.

Le spese per le attività delegate, sono a carico del comuni dell'Ambito che provvederanno a stanziare nei propri bilanci le somme occorrenti per far fronte ai costi dei servizi delegati, comprese le spese generali. I comuni finanziano i servizi in convenzione con una somma stabilita sulla base di una quota capitaria fissata per il 2010 in Euro 15,4937 ad abitante (si farà riferimento ai dati ufficiali della popolazione residente nei comuni al 30 novembre dell'anno precedente ). I comuni, inoltre, verseranno all'Azienda ASL n. 4 di Terni l'importo complessivo del finanziamento derivante dall'applicazione della quota capitaria per il numero dei residenti (per il Comune di Orvieto importo pari ad € 326.188,87). Sempre a cura del Comune di Orvieto, in qualità di Comune capofila dell'Ambito Territoriale n. 12 saranno versati: 109.500 euro derivanti da finanziamenti regionali e nazionali ed eventuali contributi per interventi finalizzati.

L'importo annuale dei costi dei servizi delegati, determinato in via preventiva mediante valutazione congiunta fra le parti, è complessivamente di 773.823,37

Pubblicato il: 11/02/2010

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