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Ad Orvieto una nuova Giunta allargata. Se ne può parlare

di Dante Freddi E' tempo di fatti e per realizzarli è necessario il coraggio di compromettersi in scelte faticose e in progetti che abbiano respiro e lungimiranza. Tempo di idee e di azione, nella chiarezza e nel completo coinvolgimento. Per dividere successi e sconfitte, senza furbizie  

foto di copertina

di Dante Freddi

Tutto secondo le previsioni, anzi secondo le speranze. I capigruppo di destra e sinistra hanno accettato la proposta di costruire un "fronte civico" per far quadrare il bilancio 2010 e costruire un progetto di città condiviso e finanziariamente possibile. Un patto triennale, quasi di consiliatura, in cui tutti dovrebbero offrire il meglio, politica, associazionismo, imprenditoria, gente.
Dalle elezioni ad oggi abbiamo scritto decine di volte dell'anatra zoppa, che ora ha rimediato una inaspettata protesi e può correre, forse perfino spiccare il volo.
Ma per andare dove?
L'acuto Pier Luigi Leoni ha tirato fuori dal vocabolario politico amministrativo il nuovo termine che sta riscuotendo straordinario successo: 'percorso'.
La parola evoca l'immagine del movimento verso un luogo, verso un punto d'arrivo.
Insomma, sappiamo da dove veniamo e abbiamo di fronte un 'percorso' che dovrebbe condurci da qualche parte.
Tutti, più o meno chiaramente, siamo consapevoli che arriviamo da una débacle amministrativa e che c'è la necessità di espiare le colpe che l'hanno prodotta, colpe di destra e sinistra, a ciascuno il suo.  E di riparare i danni.
Ora è il momento dei contenuti e molti osservatori "osservano" che ci vogliono idee su bilancio, Casermone, ex ospedale, servizi sociali, cultura,  turismo, viabilità, ambiente, lavori pubblici, ruolo della città nel territorio e nella regione. Questi problemi, come dicono gli ottimisti,  possono divenire  opportunità, per costruire un omogeneo disegno di Orvieto e dell'Orvietano a cui tutti possono partecipare con soddisfazione.
C'è posto per le idee, almeno dovrebbe esserci se i partiti si comportassero con sapienza ed onestà, quanta ne esige il perseguimento del bene comune.
Ma non è scontato.
In questi tre anni di patto, i partiti certamente non chiuderanno bottega e tenderanno, come è loro compito, ad acquisire consensi  e posizioni per le votazioni nazionali e locali. Su ciascuno dei grandi temi che ho citato si giocheranno la faccia e i voti.
Ogni partito lavorerà per valorizzare la sua azione amministrativa a scapito dei  competitors, come in una lunga partita a scacchi in cui ovviamente le azioni di uno determinano le reazioni dell'altro.
Bene, se lo spirito sarà questo il fronte civico non funzionerà, in quanto la diversità di posizione renderà necessario a tutti i partiti e i movimenti affermare la propria funzione, finché qualcosa si romperà. E non è difficile, anche perché chi ha accettato l'accordo ob torto collo continuerà a mestare ed a cercare quanto divide piuttosto che il contrario. In ogni parte politica, movimenti compresi.
Allora, l'idea lanciata da Carlo Tonelli e Massimo Gnagnarini di una Giunta allargata merita attenzione. Quella soluzione porrebbe tutti dalla stessa parte del tavolo e probabilmente  garantirebbe maggiore stabilità e robustezza al sindaco Còncina. Non è questione di poltrone o strapuntini, ma di coinvolgimento.
Sì, certo, è il sindaco che seleziona  i suoi collaboratori, per legge, ma sappiamo anche che i partiti non sono estranei alle scelte degli assessori e di fronte ad una situazione anomala può passare anche una soluzione anomala. Dentro un processo decisionale  così largo gli inciuci sono davvero di difficile compimento.
San Pietro Parenzo,  veglia su di loro.

Pubblicato il: 02/02/2010

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