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In un libro la straordinaria vita di padre Chiti

Sarà presentato sabato 6 febbraio alle ore 15 e 30, sala del Governatore del palazzo dei Sette

Prosegue con la straordinaria figura di padre Gianfranco Maria Chiti la collana editoriale di Intermedia Edizioni dedicata alle biografie dei Grandi Orvietani, inaugurata  con "Tra l'incudine ed il Marcello", vita ed opere di Marcello Conticelli.

Il libro, che è incentrato anche su un raccolta di numerose ed autorevoli testimonianze da parte di coloro che hanno conosciuto da vicino questo eccezionale personaggio, si intitola "Padre Chiti il soldato di Dio" ed è stato curato dalla professoressa Maria Antonietta Bacci, cultrice di storia locale e ricercatrice.

Realizzata in  collaborazione con la  società Lineacredito, la collana Grandi Orvietani avrà grande impulso nel corso del 2010 con l'uscita di altrettante biografie dedicate a personaggi che hanno lasciato un'impronta significativa nella città, a cominciare da Lea Pacini (autrice Sara Simonetti) che sarà presentato a giugno, Gualverio Michelangeli (autrice Roberta Galli) in uscita a metà marzo e Mario Frustalupi (autore Giuseppe Baiocco) che sarà presentato a maggio.

                                            
SCHEDA DEL LIBRO                                       

Ha lasciato un ricordo  indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto e sono rimasti colpiti dal carisma di un uomo che è stato prima un modello di soldato e poi uno straordinario servitore di Dio.  Gianfranco Maria Chiti ha vissuto una vita fuori dal comune.  Combattente nella seconda guerra mondiale sul fronte greco-croato e russo, guidò una Compagnia di Granatieri di Sardegna nella drammatica campagna di Russia da cui tornò con una ferita al piede, un congelamento alle gambe ed una medaglia al Valor Militare. Restìo a parlare della propria vita,  non raccontò a nessuno di aver salvato dalla deportazione in Germania tanti ebrei a cui  fornì la divisa da soldato e ne garantì la provenienza dalle fila dell'esercito durante gli interrogatori a cui li sottoposero i tedeschi.  Queste vicende emersero infatti solo molti anni più tardi.  Dopo la militanza nella Repubblica Sociale e l'internamento nel campo di concentramento di Coltano, intraprese una brillante carriera con le stellette che lo portò al grado di Generale di Brigata. Nel 1978, rispondendo ad una vocazione che da sempre alimentava il suo cuore, decise di vestire l'abito religioso come novizio dei Cappuccini a San Mauro di Rieti dove venne ordinato sacerdote quattro anni dopo. Inviato ad Orvieto come custode del convento di san Crispino , ridotto a un cumulo di macerie, padre Chiti trasformò quel luogo in un'oasi spirituale in cui, fino all'ultimo, accolse, consigliò, consolò ed ispirò con la fede e la sua fortissima personalità centinaia di persone. Secondo il vescovo di Orvieto e Todi, Giovanni Scanavino: "Al momento della sua morte ha cominciato a serpeggiare la convinzione che fosse anche un sant'uomo. Allora è doveroso raccogliere tutte le possibili testimonianze per dimostrare che il Signore ha portato a compimento in lui la sua opera di santità, e che è possibile vivere da figli di Dio in ogni fase della propria vocazione e missione: da soldato, in pace e in guerra, da maestro di tanti allievi, da generale dei granatieri nelle missioni più difficili, da frate francescano e da sacerdote del Dio Altissimo".

Il libro sarà presentato sabato 6 febbraio alle ore 15 e 30 alla sala del Governatore del palazzo dei Sette. All'incontro che sarà allietato anche da alcuni intermezzi musicali, prenderanno parte: il vescovo Giovanni Scanavino, il sindaco  Toni Concina Padre Flavio Ubodi  priore del convento dei Cappuccini, Daniele Moretti titolare di Lineacredito, il generale   Mario  Buscemi, Maria Antonietta Bacci, il generale Nicola  Canarile, le conclusioni saranno affidate al generale Nicola Gentile.

Pubblicato il: 28/01/2010

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