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Appalti e lavori pubblici. Non più aggiudicazioni al solo ribasso

Approvata a maggioranza la nuova normativa regionale

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 16 voti favorevoli del centrosinistra, 7 contrari delle opposizioni e l'astensione di Enrico Melasecche (Udc), il testo di legge
'Disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarità contributiva per i lavori pubblici', che dopo 24 anni innova le procedure di assegnazione degli appalti pubblici introducendo significative novità come l'obbligo di presentare il Durc (come già avviene per i privati); separare il costo della manodopera e della sicurezza da quello complessivo dell'intervento; calcolare la 'congruità della incidenza della manodopera'; introdurre più trasparenza e più informazioni sui singoli appalti; consentire la tracciabilità di tutti i pagamenti per ogni singolo intervento; prevedere più controlli e la presenza costante della direzione dei lavori sui cantieri oggetto di riduzioni anomale.
"Una legge destinata a dare più tranquillità alle buone imprese, salvaguardandole dal rischio di essere scavalcate, nella corsa al ribasso dei costi", per il relatore di maggioranza Franco Tomassoni (Pd) che da presidente della II Commissione ha ricordato l'importante lavoro di raccordo con la commissione antimafia e le conseguenti soluzioni adottate".
Una  norma, "positiva in alcune parti, ma ancora arida e difficile da applicare per gli eccessivi strumenti operativi e di salvaguardia previsti dal testo" per Armando Fronduti (FI-Pdl) relatore di minoranza e vice presidente della II Commissione che ha esaminato.
Per la Giunta, ha ricordato l'assessore Silvano Rometti, "la legge soddisfa più di un obiettivo, "innalzando i livelli qualitativi e di sicurezza degli appalti e dei lavori pubblici in Umbria, garantendo l'adeguamento al rischio sismico e la sicurezza sul lavoro".
Il Consiglio prima del voto finale ha approvato tre emendamenti, uno per salvaguardare i provvedimenti in itinere con gli avvisi già pubblicati, un secondo del Pd Gianluca Rossi relativo alla riduzione dei costi di 20mila euro con aggiustamenti da parte della Giunta in sede di collegato alla Finanziaria ed un terzo di Ada Girolamini (Sdi-Uniti per l'ulivo) sulla durata in carica del Comitato tecnico-amministrativo, tre anni e rinnovabile una sola volta.
Respinti invece i dieci emendamenti annunciati ed illustrati dal relatore di minoranza Armando Fronduti con i quali si chiedeva di abolire il Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici, "inutile  appesantimento delle già complesse procedure"; di fissare il limite di 15 milioni di euro per giustificare l'intervento di tale Cta, e la trasmissione dei dati alla Regione entro tre mesi dall'approvazione dell'appalto, "invece dei tre anni di ora in quanto siamo fermi al 2007".

Pubblicato il: 28/01/2010

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