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Il 'Giorno della Memoria' ricordato dal presidente del Consiglio regionale Fabrizio Bracco

"L'atto più disumano mai compiuto nell'età contemporanea"

foto di copertina

"Il 'Giorno della Memoria' che ci accingiamo ad onorare, ricorda lo sterminio del popolo ebraico: l'atto più disumano mai compiuto nell'età contemporanea. Ma questo giorno deve costituire per tutti noi anche un'occasione di riflessione e di rinnovato impegno contro tutte le forme di discriminazione e di intolleranza che, ancora oggi, in tante parti del Mondo e anche nel nostro Paese, soffocano i diritti fondamentali e la vita stessa delle persone". Il presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco, interviene sui contenuti di quella che definisce "una doverosa e obbligata operazione di riflessione  e rinnovata conoscenza della più iniqua azione di uomini contro altri uomini, che ha portato all'eliminazione fisica di oltre sei milioni di ebrei e di centinaia di migliaia di zingari, omosessuali, minoranze etniche e religiose".
Secondo Bracco, che è stato il secondo firmatario della legge nazionale che istituisce la ricorrenza, è soprattutto ai giovani che occorre rivolgersi "perché sappiano, ricordino e trasmettano a loro volta quanto di incommensurabilmente orrendo è accaduto nella seconda metà del secolo scorso, in Europa, in Italia, a Roma ed anche nella nostra piccola  regione".
Per il presidente del Consiglio regionale è "necessario ricordare quelle atrocità, scientificamente pianificate in nome di un'ideologia, per onorare la memoria delle vittime, ma anche per comprendere a fondo le riprovevoli ragioni che hanno portato allo sterminio di milioni di persone. Per  evitare l'atroce destino - sottolinea Bracco - che tocca a tutti quelli che, dimenticando il proprio passato sono poi 'condannati a
riviverlo', come ammonisce quel grande testimone che fu Primo Levi, uno dei pochi 'salvati' dalla tempesta della Shoah".   "Noi uomini e donne di questo primo decennio del 2000 - dice Bracco - dobbiamo far sì che questa sospesa 'condanna a ripetere' venga spezzata dalle forti ragioni di un'umanità che, nel ricordo del male assoluto, si impegna a costruire un futuro di dialogo, di giustizia e di pace. Il 'Giorno della memoria' sia dunque un'occasione per rafforzare quel patto tra persone libere che porta a riconoscersi l'uno con  l'altro, a capire le ragioni dell'altro, per costruire insieme le basi di una convivenza e di uno sviluppo comune, che includa tutti e non lasci indietro alcuno".

Pubblicato il: 27/01/2010

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