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Protocollo con Roma, entrano in ballo le associazioni

Concommercio e CNA commentano l'esito del voto e Trappolino, per  il PD, puntualizza
Le imprese orvietane protagoniste dell'intesa con Roma e dello sviluppo della città. Nota di Carlo Emanuele Trappolino

ORVIETO - Non si placano le polemiche sul protocollo Orvieto - Roma bocciato in consiglio comunale dalla maggioranza di centrosinistra. E adesso scendono in campo le associazioni di categoria. Per Confcommercio è stata "un'occasione mancata". "A maggior ragione in tempi di crisi come questi - afferma il presidente, Giuseppe Santi in cui vediamo progressivamente rarefarsi il turismo ricco sia nazionale che estero, conterebbe molto diventare una delle mete preferite del turismo "fuori porta" dei romani perché così si alimenterebbe non solo la ricettività locale ma anche il circuito dei ristoranti, delle cantine e dei negozi". Cna, invece, non risparmia critiche né alla minoranza di governo né all'opposizione. "Non condividiamo i comportamenti né di chi vuole venderci una idea di sviluppo che non conosciamo, che non ci è stato permesso di valutare e partecipare, né tanto meno avallare le scelte di chi dichiara di averle fatte nel nostro nome o, peggio ancora, a difesa delle nostre attività con la paura che venissero scalzate da una imprenditoria "capitolina" sconosciuta ed interessata, pronta a saccheggiare il mercato delle imprese locali. Sappiamo difenderci da soli" è il commento del giovane presidente Andrea Tiberi. Cna chiede il confronto con maggioranza e opposizione per condividere le scelte. Di fronte all'inatteso boomerang, il Pd torna a specificare la propria posizione. "Anche noi siamo persuasi che un accordo con Roma sia strategico e di fondamentale importanza. Ma ciò non ci induce ad abbracciare la prima offerta che ci si pone dinanzi - esordisce il segretario Carlo Emanuele Trappolino -. Sulla proposta presentata gravavano un metodo sbagliato e una serie di insidiose opacità. Sottoscrivere un documento strategico avrebbe richiesto momenti di partecipazione assieme alle organizzazioni sociali, produttive e culturali. Si è invece scelto un "metodo" diverso, per cui poche persone scrivono tre pagine di magri e ambigui contenuti per poi raccontare che con la firma di questo protocollo Orvieto sarebbe diventata, senza sforzo, il paese della cuccagna". Ma c'è di più. Per il Pd, la vicenda "poco edificante" del protocollo "sarebbe stata subita dal sindaco per compiacere alcuni esponenti della destra populista in cerca di visibilità".

Pubblicato il: 14/01/2010

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