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Le strade a noi

Presa di posizione della Confcommercio in difesa della A1, che potrebbe essere depotenziata dalla costruzione di un'arteria ad Est, verso Perugia. Il flusso turistico potrebbe subire danni. Ma Perugia fu già penalizzata cinquanta anni fa

Politica

La Confcommercio ha diffuso un comunicato in cui "mette in guardia contro i rischi di una eventuale emarginazione ai danni del nostro territorio", che potrebbe derivare dalle grandi opere statali e dalle forti pressioni esercitate da Perugia"

Le preoccupazioni dei commercianti orvietani sono legittime, in quanto il potenziamento

del tratto autostradale che collega Orte a Venezia alleggerirà il traffico sull'A1 ed unirà direttamente il nord-est dell'Europa alla città di Roma, "baipassando quindi Orvieto-sostengono i commercianti- e alterando pesantemente gli equilibri economici e turistici del nostro territorio".

"Un appoggio incondizionato a tale progetto-sostengono- arriva invece dalla Regione Umbria, che con la Venezia-Orte , il nodo viario di Perugia e la Perugia-Ancona permetterebbe al capoluogo di accentrare su di sé tutti i fondi, necessari altrimenti all'intero territorio regionale, per la costruzione di opere viarie.

Quindi, quando si parla di deficit infrastrutturale del Centro Italia e con particolare riferimento all'Umbria, si deve dire che le vere escluse sono sempre le zone emarginate di confine che tra l'altro risultano centrali rispetto al territorio nazionale e alle grandi vie di comunicazione. Ma Perugia evidentemente pensa di più a sviluppare una propria rete viaria intorno a se, piuttosto che integrare le economie locali, come sembra più interessata ad opere che l'attraversano rispetto a quelle che la uniscono.

Quindi la Confcommercio alza la propria voce e chiede ai suoi politici più attenzione verso i problemi turistici locali e di intervenire in loro difesa mediante il potenziamento dell'A1 con la terza corsia anziché aspettare di veder confluire il traffico ad est dell'Italia".

Il peruginismo è conosciuto e noi ci sentiamo spesso fagocitati, ma in quanto ad opere infrastrutturali, dopo la decisone negli anni Cinquanta del tracciato autostradale che lambisce Orvieto, le nostre ragioni hanno più il sapore di difendere un privilegio che quello di garantire giuste soluzioni.

Pubblicato il: 02/10/2003

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