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Non è più potabile l'acqua delle frazioni di Biagio, Buonrespiro, Buonviaggio, Villanova, San Quirico e Rocca Ripesena.

In questo tratto di acquedotto rurale le tracce di arsenico nell'acqua sforano il limite imposto dalla comunità europea, ovvero 10 microgrammi per litro.Il provvedimento - fanno sapere dal Comune di Orvieto - avrà una durata prevista di sessanta giorni, per permettere al Sii di installare un depuratore, peraltro già approntato

ORVIETO - Decaduta dal primo dell'anno la deroga ministeriale che consentiva la presenza fino a 20 micro grammi per litro di arsenico, non è più potabile l'acqua delle frazioni di Biagio, Buonrespiro, Buonviaggio, Villanova, San Quirico e Rocca Ripesena. Il sindaco di Orvieto con apposita ordinanza ha dovuto disporre il divieto d'uso per i soli fini alimentari dell'acqua distribuita in rete nelle località in questione, a partire dal primo gennaio 2010. In questo tratto di acquedotto rurale le tracce di arsenico nell'acqua sforano il limite imposto dalla comunità europea, ovvero 10 microgrammi per litro. Il laboratorio analisi del Sii ha rilevato, più in particolare, un valore di 10,9 microgrammi per litro. "Il provvedimento - fanno sapere dal Comune di Orvieto - avrà una durata prevista di sessanta giorni, per permettere al Sii di installare un depuratore, peraltro già approntato. Nel frattempo è stata predisposta l'installazione di sei serbatoi di acqua potabile in zone baricentriche rispetto alle aree interessate". I serbatoi sono stati approntati nei seguenti luoghi: parcheggio della trattoria "La Mora", parcheggio del ristorante "Ritrovo del cacciatore", parcheggio del ristorante "Buon respiro", località Biagio, strada delle "Caccavelle" e centro abitato di Rocca Ripesena. La presenza di arsenico nell'acqua è legata prevalentemente a processi naturali di rilascio dei minerali presenti nel suolo (rocce vulcaniche e minerali ferrosi) o ad attività di tipo geotermico presenti o passate. Con il recepimento della direttiva europea che è entrata in vigore il 25 dicembre del 2003 mediante il decreto legislativo 31/01, la concentrazione prevista nell'acqua destinata al consumo umano è stata ridotta da 50 a 10 microgrammi per litro (ovvero a dieci milligrammi per metro cubo d'acqua). "Tale abbassamento è un ulteriore riconoscimento dell'elevata pericolosità dell'arsenico i cui effetti sulla salute umana sono ben documentati - mette in guardia un esperto in materia, il dottor Fabio Pedrani, responsabile settore tecnico Cillichemie Italiana, azienda leader nel settore della depurazione delle acque - Livelli di arsenico superiori ai limiti consentiti - aggiunge - possono causare iperpigmentazione, cancro alla pelle, al fegato e ad altri organi interni, disturbi circolatori e altre malattie".

Pubblicato il: 02/01/2010

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