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Orvieto, salta il Consiglio comunale

Pratiche poco chiare e scarsamente partecipate, ad Orvieto i consiglieri fanno mancare il numero legale. Tra gli margomenti scomodi, l'intesa Orvieto - Roma, che ha fatto già gridare alla "città colonizzata. "I consiglieri vogliono sapere cosa votano. E questi non erano certo argomenti da ultimo minuto" è la spiegazione che arriva dall'opposizione"

foto di copertina

ORVIETO - Pratiche poco chiare e scarsamente partecipate, ad Orvieto i consiglieri fanno mancare il numero legale e salta il consiglio fissato per l'approvazione del protocollo Orvieto - Roma e per lo sblocco di 11 nuove lottizzazioni. Le avvisaglie c'erano state già alcuni giorni fa quando il Pd (ma la notizia si apprende soltanto ora) aveva chiesto il rinvio dei due punti all'ordine del giorno. Poi le polemiche hanno fatto il resto. In primis, sul protocollo Orvieto - Roma, un documento che in quattro pagine stringate chiama in causa anche non meglio specificate intese su progetti urbanistici e su sfruttamento delle energie alternative. La pratica è passata soltanto ieri mattina in commissione. Poco digerite anche le pratiche riguardanti l'attuazione di una decina di "piccole zone residenziali". Ma vi era compresa anche l'ultima grande lottizzazione rimasta sin qui ferma, quella di circa sette ettari in località San Giorgio, con oltre 40mila metri cubi di nuovo costruito. Sull'argomento l'ex consigliere comunale Maurizio Conticelli continua a fare opposizione e chiede quale coerenza ci sia tra simili decisioni e alcuni contenuti delle linee di indirizzo del sindaco recentemente approvate. "Dobbiamo evitare nuove periferie per ridensificare il centro storico" recitano, tra l'altro, gli intenti di Concina e ancora: "La ridensificazione del centro storico rappresenta uno degli obiettivi prioritari da raggiungere". Altro argomento scomodo l'intesa Orvieto - Roma che ha fatto già gridare alla "città colonizzata". "Non diventeremo un quartierone della Capitale ma semmai vogliamo essere noi una risorsa per Roma" gridano dall'opposizione. Così ecco che ieri pomeriggio alle 16 l'aula del consiglio comunale era deserta. Soltanto il tempo per il presidente Marco Frizza di prendere atto dell'assenza del numero legale e rinviare la seduta. Nessun "blitz" tra un panettone e un torrone. Insomma la moda dei consigli comunali fatti in sordina durante le feste magari per far passare inosservate pratiche delicate (si ricordi il consiglio comunale del 13 agosto di due anni fa) è passata. "I consiglieri vogliono sapere cosa votano. E questi non erano certo argomenti da ultimo minuto" è la spiegazione che arriva dall'opposizione.

Nella foto, il presidente soloitario Marco Frizza

Pubblicato il: 29/12/2009

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