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Concina, nocchier in gran tempesta

di Dante Freddi Chi guida la nave ha la responsabilità della direzione  e non può prendersela con i cubetti di ghiaccio che gli vengono contro, anche se sembrano iceberg. Di fronte, la densa nebbia che avvolge la verità

foto di copertina

Joseph Pulitzer, giornalista ed editore storico, fondatore dell'omonimo premio giornalistico, simbolo del sogno americano e faro del giornalismo moderno, sosteneva che un giornalista è "La vedetta sul ponte di comando della nave dello Stato".
La vedetta non decide, ma vede e racconta la verità che gli è di fronte, aiuta a capire e a smascherare la non verità.
Mutatis mutandis,  dovrebbe essere così anche per noi, nel piccolo che amiamo e possiamo vedere. Ma oggi, dal nostro punto di osservazione la nebbia è densa e impenetrabile, le forme della verità sono indefinite e mutano e sono stravolte dai movimenti del ponte di comando.
Entriamo nei particolari del mondo lì di fronte.
La notizia della settimana scorsa è stato l'accertamento dei vizi formali che di fatto hanno annullato anni di lavoro per la riqualificazione della caserma Piave.

La commissione presieduta da Stefano Rodotà ha escluso entrambi i concorrenti. "Il plico presentato da Pediconi e Magagnini Architetti Associati non era sigillato con ceralacca sui lembi di chiusura come invece richiesto espressamente dal bando e dal disciplinare di gara, pena l'esclusione".  "Nel plico contenente la documentazione amministrativa presentato dal raggruppamento temporaneo d'imprese fra Compagnia Fondiaria Nazionale Spa, Marsilio Editore Spa, Civita Servizi Srl, non era presente la cauzione provvisoria richiesta dal bando e dal disciplinare di gara, pena l'esclusione".

Insomma, nessuno dei due partecipanti voleva vincere, è ovvio, perché non si può pensare che fior di professionisti abbiano commesso errori  tanto clamorosi.
La questione diventa inquietante perché la vedetta non riesce a vedere la verità ed arriva il tempo dei mestatori, quelli che mettono insieme dei tratti che a momenti affiorano e ne ricavano una realtà plausibile che vendono ai più semplici e disponibili.
E' certo che Còncina non ha alcuna responsabilità in quanto è accaduto, ma è assodato  anche che questa sceneggiata poteva essere smascherata qualche mese fa.
I presentatori delle  offerte sbagliate perseguivano un progetto che non conosciamo, forse incoraggiati e sostenuti da qualche ignoto referente, per realizzare qualcosa che non vogliamo, altrimenti tutto sarebbe stato normale .
Ora la vicenda è tanto delicata che qualsiasi prossima determinazione deve essere chiarissima, la definizione nitida e lucente, e non possono esserci in giro amici degli amici di nessuno, i mestatori devono pigiare nell'acqua più limpida e le vedette, che ad Orvieto ci sono, dovranno poter vedere almeno la verità.

In una simile situazione, ad aggrovigliare le carte ci si  mette il Consiglio comunale di oggi, con deliberazioni che in questo clima diventano pericolose. E poi il prossimo appuntamento sul bilancio.
Perigliosa, la strada è perigliosa, avvertiamo il comandante della barca.
Per evitare di infrangersi perfino sul qualche piccola roccia che emerge,  è necessario il massimo coinvolgimento dei partiti e dei movimenti, che ciascuno sia garante dell'altro, almeno sulla rotta da seguire.
Chi guida la nave ha la responsabilità della direzione  e non può prendersela con i cubetti di ghiaccio che gli vengono contro, anche se sembrano iceberg.

Pubblicato il: 28/12/2009

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