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MManifatture apre con 30 persone. Preoccupazione delle mestranze e del sindacato

Nell'altra azienda, alla Grinta, la situazione sta precipitando. Le ottantacinque lavoratrici dell'azienda, la scorsa settimana, hanno detto basta e non torneranno a lavorare fino a che non sarà pagato almeno uno stipendio dei cinque dovuti

ORVIETO - A settembre aveva chiuso mandando in mobilità tutte le maestranze, 63 persone. Adesso la proprietà della società proprietà della società Sphera Advanced Luxury Lab di Orvieto ha chiuso un accordo per un affitto di ramo d'azienda e delle macchine. Lo stabilimento riaprirà a partire dalla prossima settimana con il nome di MManifatture, la srl di Perugia già attiva nel tessile che ha chiuso l'operazione. Già firmato anche il contratto di affitto tra il Crescendo e l'azienda. Tutto pronto per ripartire, dunque. La forza lavoro, però, almeno per il momento non sarà riassorbita per intero. Solo una trentina le operaie che torneranno a lavoro. "Si tratta di un segnale positivo - è il commento del presidente del consorzio Crescendo, Fausto Galanello - ma resta fortemente critico ed incerto il quadro complessivo del settore tessile in questo territorio che vede ancora aperta anche la vicenda della Grinta.  Resta pertanto alta l'attenzione e l'impegno delle istituzioni per la ripartenza del settore ed il recupero dei livelli occupazionali raggiunti negli anni scorsi - prosegue Galanello -. Così come resta alta la tensione e la preoccupazione delle maestranze e del sindacato che, oltre all'occupazione, si trovano ad affrontare una situazione molto difficile per il recupero di ingenti somme maturate dalle maestranze e non pagate per diversi mesi". Resta quindi aperto il tavolo provinciale di crisi costituito da Regione, Provincia, Comune di Orvieto, Consorzio Crescendo, Gepafin, Sviluppumbria e organizzazioni sindacali che tornerà a riunirsi nei prossimi giorni per valutare il piano industriale della MManifatture e la situazione della Grinta.

In particolare, per quest'ultima la situazione sta precipitando. Le ottantacinque lavoratrici dell'azienda, la scorsa settimana, hanno detto basta e non torneranno a lavorare fino a che non sarà pagato almeno uno stipendio delle cinque - sei mensilità che ancora devono percepire. Durissime le Rsu e i rappresentanti sindacali di categoria Filcem Cigl e Femca Cisl.

"Respingiamo al mittente - hanno detto - la predica moralista che l'azienda ha messo in campo indicando le lavoratrici come uniche responsabili delle nefaste sorti aziendali qualora le stesse avessero deciso di smettere di lavorare senza salario come hanno fatto finora. Più di 350mila euro è il contributo che le maestranze hanno messo a disposizione per dare una speranza all'azienda in una fase di criticità che dura ormai da circa un anno". Da settimane, sulla vicenda Grinta, il pressing spinto viene fatto nei confronti del credito. Il problema sarebbe infatti di natura finanziaria e non di commesse. Quelle - e anche importanti - non mancherebbero.  

Pubblicato il: 20/12/2009

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