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Sei anni di carcere per il sessantenne di Fabro accusato di violenza sessuale

Nei confronti di una ragazzina, oggi dodicenne, figlia di alcuni vicini di casa. Il pensionato, sposato e senza figli, dunque resterà in carcere, in attesa del giudizio d'Appello

ORVIETO - Sei anni di carcere per il sessantenne di Fabro accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina, oggi dodicenne, figlia di alcuni vicini di casa. Ieri mattina al termine del processo a porte chiuse che lo ha sempre visto in aula, il presunto pedofilo di Fabro scalo è stato condannato in primo grado dal collegio del tribunale di Orvieto, presieduto da Edoardo Cofano. "Una pena eccessiva rispetto alla gravità del fatto", ha commentato a caldo, al termine della camera di consiglio l'avvocato Manlio Morcella che difendeva il sessantenne, congiuntamente all'avvocato Francesca Rutili. "Ricorreremo in Appello - ha aggiunto il legale - Confidiamo in una significativa rivisitazione del verdetto". Il presunto pedofilo - D.D. le iniziali - dovrà pagare anche una provvisionale di settantamila euro. I giudici hanno riconosciuto cinquantamila euro alla ragazzina e diecimila euro a testa ai genitori. L'accusa aveva chiesto sette anni e nove mesi di carcere. Mentre la cifra della provvisionale richiesta era stata di settecentomila euro. L'uomo era finito alla sbarra per una serie di episodi, una ventina in tutto che si sarebbero protratti dall'estate del 2006 fino a dicembre dello scorso, quando la vicenda è venuta a galla in ambienti vicina alla famiglia per finire poi sui verbali dei carabinieri di Fabro. Quando sarebbero cominciate le pesanti molestie che la legge equipara alla violenza sessuale la minorenne aveva appena nove anni. Il pensionato, secondo le carte dell'accusa, avrebbe approfittato del legame stretto che aveva con la famiglia della piccola, in particolar modo con la madre, per farsela lasciare ogni qual volta i genitori avevano impegni, continuando ad abusare ripetutamente della piccola. L'uomo - che, arrestato i primi di marzo di quest'anno, ha atteso in carcere la sentenza - avrebbe più volte tentato di avere rapporti sessuali con la sua piccola vittima, offrendole ogni volta cento euro, oppure toccandola nelle parti intime, o facendosi toccare a sua volta, o ancora baciandola sulla bocca contro la sua volontà. Il pensionato, sposato e senza figli, dunque resterà in carcere, in attesa del giudizio d'Appello. Contro di lui pesa anche l'accusa di minacce nei confronti della madre della ragazzina per lo scontro verbale che ci sarebbe stato tra i due, all'epoca in cui la vicenda sarebbe venuta alla luce del sole. La piccola è sempre stata giudicata estremamente affidabile nelle sue testimonianze da parte degli investigatori e della psichiatra infantile che si è occupata della vicenda. Sentiti nel corso del processo anche gli insegnanti.

Pubblicato il: 17/12/2009

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