Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Comune. Previsti 50mila euro per la lotta ai piccioni. Anche l'Opera del Duomo se ne sta occupando

Il presidente della fabbriceria orvietana Francesco Venturi è entusiasta del progetto, un po' meno dell'impegno economico che potrebbe richiedere. Il rischio potrebbe essere anche quello di "spostare" semplicemente il problema dal centro storico alla periferia

di Stefania Tomba 

ORVIETO - Lo sfratto ai piccioni? Potrebbe essere esecutivo presto. A decretarlo non mangimi antifecondativi o altre diavolerie, sperimentate in passato, ma un plotone di falchi. Proprio così. Il sistema, secondo quanto riferito in consiglio comunale dal consigliere Mauro Sborra (Pdl) sarebbe al vaglio dell'Opera del Duomo per proteggere la Cattedrale dai danni provocati dal guano dei piccioni, ma potrebbe essere esteso all'intera città per sconfiggere quella che è orami considerata un'autentica piaga il centro storico e, a dire il vero, non solo. Secondo quanto asseriscono gli esperti, basta infatti la presenza del falco, predatore, per spaventare i colombi che, alla lunga, avvertendo un costante senso di pericolo finiscono per abbandonare il nido. Una vera e propria liberazione per sottotetti e monumenti. Molti falconieri si stanno ritagliando un vero e proprio mercato in questo settore: tre mesi di programma all'anno con una trentina di voli con una frequenza di due - tre puntate settimanali e il problema sarebbe risolto. Poi ovviamente dipende dall'ampiezza del luogo che si vuole liberare dagli odiati pennuti. Il consigliere comunale Sborra, per l'operazione, ha parlato di un costo "di 60mila euro" che potrebbe essere "suddiviso in parti uguali fra Comune, Opera del Duomo e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto". L'assessore comunale all'Ambiente, Roberta Tardani ha risposto: "l'ipotesi dell'utilizzo del falco e di un falconiere è oggetto di valutazione anche in termini economici". Effettivamente è quello che conferma anche il presidente della fabbriceria orvietana Francesco Venturi, entusiasta del progetto, un po' meno dell'impegno economico che potrebbe richiedere. "L'idea ci è venuta questa estate nel corso dei lavori di manutenzione dell'impianto anti - piccione installato a protezione della Cattedrale. Ci siamo messi in cerca di una soluzione alternativa e, sentendo vari esperti, ci hanno prospettato questo sistema dei falconieri che ha già ottenuto risultati abbastanza soddisfacenti in altre realtà". Un esempio su tutti, citato dal presidente dell'Opera del Duomo, sono gli scavi di Ercolano. Nel sito archeologico della città vesuviana, per allontanare piccioni e colombi, poco rispettosi di ville e affreschi antichi, si è ricorsi già da quattro anni a questi rapaci. Con risultati interessanti. Ma il lavoro di "persuasione" dei falchi è già sperimentato in varie parti d'Italia con successo, presso l'ospedale di Siena, il castello di Monteriggioni o il centro di Staggia Senese, solo per citarne alcune. Il problema sembra però essere la frequenza che potrebbe richiedere il "trattamento" su un'area piuttosto vasta come un centro storico. "Le cifre citate dal consigliere comunale Sborra potrebbero bastare forse per i primi due anni. I costi potrebbero essere maggiori - afferma Venturi -. Proprio per questo, stiamo facendo un'attenta valutazione, coinvolgendo anche il Comune. Anche per capire gli effetti che una simile azione all'interno del centro storico potrebbe provocare sulla periferia". Insomma, il rischio potrebbe essere quello di "spostare" semplicemente il problema. Per provare a risolvere la questione il Comune di Orvieto, comunque, ha stanziato 50mila euro nel piano di riequilibrio 2009.

Pubblicato il: 16/12/2009

Torna alle notizie...