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La Corte assolve Franco Crociani

Era accusato di aver ucciso con un colpo secco alla nuca, nell'ottobre del 2005, l'elettrauto di Allerona Sauro Mencarelli e già assolto nel dicembre 2007 dalla Corte d'Assise di Terni. Comunque siano andate le cose, però, verità ineludibile, è che l'assassino dell'elettrauto di Allerona scalo, quarantaquattrenne all'epoca dei fatti, è ancora in giro. E non è escluso che, ora, l'inchiesta possa essere riaperta

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ORVIETO - La Corte assolve Franco Crociani. Si è concluso ieri, presso la Corte d'Appello d'Assise di Perugia, il lungo processo a carico del pensionato di Acqualoreto, già assolto nel dicembre 2007 dalla Corte d'Assise di Terni, che era accusato di aver ucciso con un colpo secco alla nuca, nell'ottobre del 2005, l'elettrauto di Allerona Sauro Mencarelli, mentre era insieme ad una prostituta bosniaca. "Sono sicuro del fatto mio e attendo la sentenza con assoluta tranquillità". Queste le parole che l'imputato, qualche minuto prima di entrare in aula, avrebbe detto ai suoi legali, gli avvocati Francesco Falcinelli e Giuseppe Marruco. Un processo, anche quello di ieri, durante il quale Crociani non avrebbe fatto permeare neanche il minimo accenno di preoccupazione. Anzi è stato seduto in aula con la massima serenità ascoltando la lettura del dispositivo, al termine della camera di consiglio, del presidente della Corte, il giudice Salvatore Emanuele Medoro. Per poi lasciarsi andare ad un lungo e caloroso abbraccio con il suo legale alla notizia della sua assoluzione. "Il processo ha fatto giustizia rispetto alle chiacchiere e alle tesi suggestive a cui si sono aggrappati l'accusa (che aveva chiesto ventuno anni di carcere escludendo l'aggravante della premeditazione, ndr) e la parte civile", ha detto l'avvocato Marruco al termine dell'udienza. Un epilogo quasi scontato - verrebbe da dire - sentendo il commento del legale che ha definito "granitica" e "di rigore giuridico" già la sentenza della Corte d'Assise di Terni. "Una sentenza vilipesa e strapazzata dalle parti civili e che si basava su accuse con delle argomentazioni a dir poco imbarazzanti. Anche la Corte d'Assise di Perugia - ha aggiunto - ha ricalcato il ragionamento che già nel 2007 aveva portato ad assolvere l'imputato dimostrando vera onestà intellettuale". In aula anche le parti civili, gli avvocati Angelo Ranchino e Luana Frizza, per i familiari della vittima e Luca Maori per la prostituta bosniaca costituitasi anche lei come parte civile nel processo. Così, ad un anno esatto di distanza dall'assoluzione in primo grado, il pensionato di Acqualoreto, ora settantenne, ha riconquistato la libertà. Comunque siano andate le cose, però, verità ineludibile, è che l'assassino dell'elettrauto di Allerona scalo, quarantaquattrenne all'epoca dei fatti, è ancora in giro. E non è escluso che, ora, l'inchiesta possa essere riaperta.

Pubblicato il: 15/12/2009

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