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Ficulle. In frantumi il parabrezza dell'auto del parroco

Atto vandalico? gesto intimidatorio? La gente a Ficulle fa ipotesi, ricollegando il gesto alle tante azioni incresciose che si sono ripetute in paese negli ultimi due anni

FICULLE  - Una pietra scagliata a dovere o forse un martello, giovedì notte, hanno mandato in frantumi il parabrezza posteriore dell'automobile del parroco danneggiandone anche la carrozzeria.

Atto vandalico? Gesto intimidatorio? La gente a Ficulle fa ipotesi, ricollegando il gesto alle tante azioni incresciose che si sono ripetute in paese negli ultimi due anni. Di fatto, ieri mattina l'auto di don Maurizio De Siena, che ha sporto denuncia contro ignoti, non è passata inosservata nel piccolo centro dell'Alto Orvietano, anche perché parcheggiata nei pressi di porta Sole, dentro il centro abitato e a pochi passi dalla Statale 71.

Ma non è tutto, negli ultimi tempi - stando a quanto si racconta in paese - il sacerdote avrebbe anche ricevuto non meglio precisate lettere di minaccia, pure queste rigorosamente anonime. Dal telefono della sua abitazione don Maurizio pare intimidito dal clamore suscitato dall'episodio e finisce per ammettere solo quanto è già ampiamente noto, perché sotto gli occhi di tutti. "Stanotte c'è stato questo atto vandalico" si limita a confermare il parroco senza fare altre ipotesi. Né sui possibili autori del gesto, né sul fatto che l'azione potesse essere espressamente rivolta alla sua persona. Di lettere contenenti minacce ed intimidazioni, poi, non vuole assolutamente parlare e si congeda dalla cornetta con un "mi scusi, ma devo uscire per la messa".

Il gesto resta al momento senza nome, anche se in paese circolano voci, ma si attende l'esito delle indagini dei carabinieri. Intanto, da Ficulle si alza una voce per esprimere solidarietà al parroco, anonima però - quasi incredibilmente - anche questa. "Quello di stanotte è l'ennesimo fatto inusitato e grave che avviene a Ficulle negli ultimi due anni - scrive un anonimo via e mail -.
Si iniziò con le scritte a terra, poi con i volantini anonimi, con i manifesti funebri strappati, i cassonetti bruciati, le lettere anonime, minacce e diffamazioni varie, per arrivare a questa notte con questo atto vandalico contro il parroco". "Riteniamo - è detto nel messaggio - che questa sequenza di smoderata libertà di eseguire atti illeciti, derivi dalla consapevolezza, da parte di chi li esegue, della propria impunità. Riteniamo che non sia più tempo di minimizzare o glissare subdolamente sull'argomento. Tutti gli episodi che via via si sono succeduti in questi ultimi due anni a Ficulle, non possono essere ricondotti a ragazzate o episodi carnacialeschi, come in passato qualcuno ha cercato di far apparire o di leggere. È tempo di dare un nome e cognome a chi, vigliaccamente esegue questi crimini".

"Al parroco e a tutti coloro che hanno la forza di vivere nella legalità e nella chiarezza - conclude l'anonimo - va il nostro ringraziamento e l'incoraggiamento a continuare nella certezza che da oggi, più di ieri, non sono davvero soli, noi saremo sempre al loro fianco".



Pubblicato il: 12/12/2009

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