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Turismo, con Ujw verso il tutto esaurito

Umbria jazz winter unica isola felice per gli albergatori orvietani che lamentano per il resto un calo del settore del 30% circa

ORVIETO - Umbria jazz winter unica isola felice per gli albergatori orvietani che lamentano per il resto un calo del settore del 30% circa. La crisi però non investe Umbria jazz winter che, a giudicare dalle premesse, farà anche quest'anno il tutto esaurito negli alberghi almeno per i tre giorni centrali della manifestazione (31, 1 e 2). Un rapido giro telefonico tra le strutture ricettive del centro storico e il quadro è tratteggiato. "Umbria jazz è l'unica manifestazione che da diciassette anni non tradisce la categoria degli albergatori - sintetizzano egregiamente dall'hotel Duomo - già adesso l'occupazione in percentuale è tra il 70 e l'80% per i giorni clou della rassegna. Ma, all'ultimo, non ci saranno problemi a riempire gli alberghi in tutte le giornate". Sull'efficacia della formula di Ujw d'altro canto non ha dubbi nessuno. Lo confermano sia l'orvietano Piero Caponeri, presidente del gruppo albergatori di Confindustria Terni che il presidente di Federalberghi Orvieto, Giuliano Portarena. "Per Umbria jazz nessun problema, c'è già un'occupazione che si aggira attorno al 60%. Il problema è il resto dell'anno - sottolinea Caponeri - Se, infatti, la crisi investe Terni e Perugia, Orvieto è penalizzata tre volte tanto in quanto è una cittadina a vocazione turistica in senso stretto, mentre altre realtà hanno sviluppato altri turismi come quello congressuale che attutiscono il colpo". Per Orvieto, secondo Caponeri il calo nell'alberghiero arriva al 30%. "Orvieto va ricollocata - dice il presidente provinciale del gruppo albergatori di Confindustria - è un problema di comunicazione, di volontà e di sinergie che non si trovano tra privati - senza dubbio - ma anche con le istituzioni". In questa direzione sembra si vada muovendo anche Confcommercio. "Le prenotazioni ci sono. Meno degli altri anni ma ci sono. E non potrebbe essere diversamente: Umbria jazz - afferma il neo riconfermato presidente di Federalberghi Orvieto, Giuliano Portarena - resta l'unica boccata d'ossigeno". Per il resto la situazione sarebbe drammatica. "Ci sono operatori che allungheranno la chiusura - fa sapere Portarena - altri che stanno vagliando la possibilità di passare alla licenza stagionale e altri ancora che, alle prese con la crisi, sono costretti a licenziare". "E non è questione di prezzi - fa notare Portarena - che semmai sono ogni anno più bassi e, pertanto, anche in condizioni di flussi stabili, come nel caso di Umbria jazz, i margini si assottigliano. Se i prezzi calano del 5-6%, il fatturato soffre almeno per un 10%". Confcommercio, a quanto pare, intende combattere questa tendenza inaugurando una nuova stagione di protagonismo. "Bisogna rimboccarsi le maniche - afferma Portarena - ognuno per la propria parte, consapevoli che il Comune non ha le risorse finanziarie necessarie per intervenire in questo settore". "Camere gratis, promozioni, eventi? Vedremo" conclude Portarena che rinvia alla presentazione di qualche importante progetto. Intanto sulla Rupe sale l'attesa per la XVII edizione di Umbria jazz winter dal 30 dicembre al 3 gennaio sulla Rupe. Protagonista quest'anno la chitarra in memoria di Gianni Basso. Ma per il grande pubblico sono molti gli appuntamenti da non perdere compresi quelli a corollario della rassegna. Quest'anno ha confermato la sua presenza al festival il consorzio Trento doc e ha aderito alla manifestazione anche il consorzio per la tutela del vino di Orvieto.

Pubblicato il: 06/12/2009

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