Antonella Annuli, consigliere comunale del PD. La nostra 'melina' si chiama maturità politica, primo passo della ricostruzione'

di Maria Antonella Annulli, consigliere comunale

A proposito dell' editoriale pubblicato sulla "Città" di dicembre, mi permetto di spiegare al Direttore ciò che forse non  è chiaro.

La "melina" dei consiglieri non è fatta per rallentare il gioco in attesa della fine della partita, come ai tempi dei mondiali di Gigi Riva, ma per studiare il campo, per capire con chi e come fare un governo di città.

Ormai tutti abbiamo compreso che da soli si affonda nelle sabbie mobili del nulla e l'unica possibilità è cercare la condivisione dell'altro, come nei periodi più bui della storia della Repubblica, con l'unica differenza che qui il nemico vero è il crollo delle Ideologie Politiche, inesorabilmente sconfitte ed inesistenti ormai da molti anni.

In questi ultimi tempi l'idea di "bene comune" è stata sostituita da quella del "bene personale", con effetti devastanti sulla formazione della nuova classe dirigente, sulla società e sull'amministrazione comunale e nazionale.

E' fin troppo facile fare opposizione, lanciare frecce avvelenate, distruggere l'avversario di centro destra in evidente ambascia, pur nella consapevolezza di aver contribuito, anche in maniera indiretta, al dramma  di questa città.

La nostra "melina" si chiama maturità politica, primo passo della ricostruzione.

Questa è frutto di quell' "amore" per i principi "etici", per il "bene comune", di cui Lei parla.

Il motore della politica.

E' quindi una modalità per cercare di disegnare quel progetto rivoluzionario quanto scandaloso che vede consiglieri bianchi  e neri lavorare insieme per amministrare la città.

E, mi permetta, questo progetto sarà possibile anche grazie al contributo di noi cattolici, che, pur indegnamente, siamo sempre chiamati a superare le barriere della diversità e a rispondere al comandamento "della carità", che continua a resistere a tutte le intemperie ideologiche.

E non solo per merito nostro.