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Consiglio comunale. Via libera allo sfondamento del patto di stabilità e alla manovra di assestamento

Il bilancio alla fine è passato con l'astensione della maggioranza. Approvata una mozione presentata dall'avvocato Angelo Ranchino che impegna gli assessori a verificare la legittimità del pagamento di una parcella da 40mila euro all'architetto incaricato di redigere il bando della Piave

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ORVIETO - In una seduta fiume del consiglio comunale, in cui era assente il sindaco - fuori Orvieto per impegni istituzionali, dicono consiglieri ed assessori di maggioranza abbottonatissimi - è arrivato ieri sera il via libera allo sfondamento del patto di stabilità e alla manovra di assestamento da 223mila euro. Spiccioli che pure hanno fatto discutere lungamente, soprattutto perché sulle cifre del bilancio aleggiava "funesta" la relazione del collegio dei revisori che, a proposito dell'assestamento, hanno fatto notare come, ad oggi, non risultino attivate le procedure finalizzate all'accertamento dei 7 milioni di euro necessari a dare concretezza alla recente manovra di riequilibrio. In sostanza: il Comune, lo scorso mese di ottobre, ha superato il banco di prova del riequilibrio individuando 7 milioni di nuove entrate, derivanti per 3 milioni circa da alienazioni (mattatoio e piano terra dell'immobile delle ex Zitelle Sperse) e per 4 milioni dalla concessione di 310 posti auto al canone di 13mila e 100 euro ciascuno. Ad oggi però il Comune non ha fatto neanche un passo per avviare le procedure che porteranno ad incamerare effettivamente questi soldi. Di qui il campanello d'allarme dei revisori dei conti: se tale situazione dovesse persistere al 31 dicembre - ricordano i revisori - si produrrà un disavanzo per pari importo. In una parola: si va verso il dissesto finanziario. Un liet motive che nella giornata di ieri è circolato come uno spauracchio e che poi in consiglio si è concretizzato nelle parole di Loriana Stella, capogruppo del Pd in luogo di Germani assente per impegni con il partito. All'assessore Maurizio Romiti sono bastate poche parole in risposta: "i bandi cominceranno ad uscire nelle prossime settimane". "Poi la legge concede due anni di tempo" perché le entrate diventino effettive, spiega il manager - assessore in un momento di pausa del consiglio. D'altro canto anche l'ex sindaco Stefano Mocio chiuse il suo ultimo bilancio con la vendita dell'ex mattatoio quando in realtà questa non era ancora stata conclusa. Il bilancio alla fine è passato con l'astensione della maggioranza e con l'approvazione di una mozione presentata dall'avvocato Angelo Ranchino che impegna gli assessori a verificare la legittimità del pagamento di una parcella da 40mila euro all'architetto incaricato di redigere il bando della Piave. Da capire se la delibera della giunta di allora avesse o meno la necessaria copertura finanziaria. Ranchino pare deciso ad andare avanti nella sua azione di pungolo nei confronti dell'esecutivo e in modo particolare del sindaco. Ieri all'ordine del giorno c'era anche una vera e propria raffica di interrogazioni a sua firma. Quanto allo sfondamento del patto di stabilità, illustrato in estrema sintesi dall'assessore al ramo (ovvero senza le ragioni come fa fatto notare il consigliere Carlo Tonelli (PdCi), il fronte della maggioranza ha avuto un atteggiamento più articolato. Il pd si è astenuto. "Qualcosa per evitarlo si poteva fare" ha detto la Stella che ha pure ammesso le tentazioni del suo partito di votare contro. Favorevoli invece sia Evasio Gialletti (Sinistra e Libertà) che Carlo Tonelli (PdCi). "Una scelta inevitabile in questa fase qualsiasi fosse stata la giunta" ha detto Gialletti. Idem Tonelli, favorevole all'iniziative di liquidazione dei creditori del Comune.

Pubblicato il: 01/12/2009

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