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Bilancio 2010, la coperta è troppo corta

Difficltà a chiudere il bilancio e c'è chi pensa già alle elezioni. Per Leoni utile "affrontare tutti insieme l'emergenza"

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di STEFANIA TOMBA

ORVIETO - Preventivo 2010, una coperta troppo corta per circa 7 milioni di euro. Nelle ore che precedono la discussione sul patto di stabilità e sull'assestamento di bilancio (manovra da circa 200mila euro che andrà domani in consiglio), i numeri che fanno arrovellare l'esecutivo sono ben altri. Sono i soldi che mancano in Comune per far quadrare i conti del preventivo 2010. Il bilancio del Comune di Orvieto è di 23 milioni di euro, ma ne servirebbero all'incirca sette in più per far girare bene la macchina comunale, senza penalizzare servizi e senza ritoccare le tasse. Attorno alle cifre del preventivo 2010 si stanno svolgendo, in questo week end, una serie di incontri tra il sindaco e i suoi assessori. Gli esiti, al momento, non sarebbero confortanti. Nuove entrate non ce ne sarebbero in vista e sui tagli s'impongono scelte dolorose. Nel frattempo il Comune in questi giorni avrebbe rinnovato anche una serie di contratti e collaborazioni, frutto evidentemente delle prime scelte di non tagliare in questo settore. Il tutto avviene in un clima di grande tensione. In città ma anche negli ambienti politici cittadini l'interrogativo è uno solo: elezioni sì, elezioni no? Si colloca in questo clima l'intervento di ieri di un'autorevole voce del Pdl, il consigliere comunale, Pier Luigi Leoni. Obiettivo? Scoraggiare le smaniose aspettative d'elezioni anticipate di molti e rilanciare l'idea di un patto trasversale per un governo di salute pubblica. In realtà è quello che Leoni ha chiesto sin dall'inizio dell'anatra zoppa in Comune, ma ora il suo appello assume un sapore nuovo e più urgente, sia alla luce delle possibili elezioni di primavera, ventilate da più parti, sia in virtù dei rapporti tra il sindaco Toni Concina e il capogruppo di Orvieto libera, Angelo Ranchino che al di là del farplay di facciata, si sono oggettivamente deteriorati.  "C'è un centrosinistra che ha bisogno di riorganizzarsi - osserva Leoni - di accettare razionalmente e serenamente che Orvieto non è più una città rossa. Quando salterà la bolla clientelare delle cooperative, più fragile di quanto comunemente si pensi, i reduci passeranno a destra - aggiunge - palesando in massa il rancore verso una sinistra che li ha intruppati e sfruttati tarpando lo spirito giovanile di iniziativa e di avventura". "C'è un centrodestra - dice ancora Leoni - che ha bisogno di riprendersi dallo shock di essersi trovato addosso, inaspettatamente, la responsabilità di governare. Oltre mezzo secolo di coraggiosa e paziente opposizione, ma anche di frustrazioni, demoralizzazioni, adattamenti e, purtroppo, defezioni e passaggi all'avversario hanno lasciato segni non facili da cancellare". "Siamo sicuri che non sia più dignitoso affrontare tutti insieme, o quasi, l'emergenza?" è l'appello dell'esponente del Pdl. Una buona parte del Pd sarebbe disposta, a patto che tutto avvenga alla luce del sole. 

Pubblicato il: 29/11/2009

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