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Presentati i risultati del progetto OSSERVATORIO Regionale PREZZI

"Prezzi e opinione pubblica: la misura dell'inflazione e il monitoraggio dei livelli dei prezzi nelle città dell'Umbria" riguardanti il territorio di Orvieto

Sono stati presentati ieri, per iniziativa delle associazioni regionali dei consumatori, del Comune, dell'Istat, della Regione Umbria e dell'Università di Perugia, gli esiti dell'indagine dell'Osservatorio Regionale Prezzi relativi al territorio di Orvieto nell'ambito della ricerca condotta dall'Istat che coinvolge i principali comuni della regione e delinea il risultato finale sulla misura dell'inflazione, il monitoraggio e la percezione da parte dei cittadini dei livelli dei prezzi nelle città umbre.

Il progetto sperimentale relativo alla costruzione del minipaniere, che coinvolge i comuni di Città di Castello, Foligno, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Todi, ha come obiettivo quello di fornire informazioni sull'andamento dei livelli dei prezzi dei beni che costituiscono il paniere stesso. Nel corso degli anni l'osservatorio è stato oggetto di interventi migliorativi. A partire dal 2009 a seguito della riorganizzazione e razionalizzazione del processo di rilevazione, attuata per un'informazione più articolata e tempestiva, l'Istat ha realizzato una nuova procedura in ambiente Web Oracle per l'acquisizione telematica dei dati e per la produzione di report da parte dei Comuni.

Per rispondere meglio alle esigenze conoscitive in materia di monitoraggio dei prezzi, a partire da gennaio 2009 il vecchio paniere è stato modificato e ampliato fino a comprendere attualmente 77 prodotti, di cui 37 entrato nel campo di osservazione da dicembre 2008. Beni essenziali considerati di riferimento generale, individuati tenendo conto del paniere Istat, dell'osservatorio nazionale e delle istanze avanzate dalla associazioni di categoria e dei consumatori che ne hanno condiviso la scelta. Oggi l'esperienza del minipaniere ha quasi raggiunto lo scopo di produrre informazioni articolate sul territorio in tempo reale e per il prossimo futuro si pone come strumento importante per le associazioni del commercio e dei consumatori al fine di avviare un tavolo di concertazione con i comuni.

I dati derivano dalla rilevazione del prezzo minimo, prezzo massimo, prezzo medio generale, prezzo medio del prodotto più venduto, relativi al mese di agosto 2009 supportati dai grafici con il prezzo medio generale dei prodotti raggruppati per tipologia di consumo per il periodo dicembre 2008 / agosto 2009, dai grafici di approfondimento su alcuni prodotti (prezzo minimo, prezzo massimo, prezzo medio del prodotto più venduto), dalla tabella degli sconti e dalla tavola relativa al comportamento di acquisto del consumatore. I dati saranno trasferiti sul sito della Regione Umbria www.consumatori.regione.umbria.it/osservatorioprezzi/minipaniere_home.asp

Di particolare interesse al fine delle prospettive future della ricerca, è la valutazione riguardante il comportamento del consumatore che scaturisce dal confronto tra il prezzo medio generale con il prezzo medio del prodotto più venduto. Emerge che, almeno teoricamente, per alcuni prodotti il consumatore non sempre è condizionato dal prezzo. Nel confronto con Todi e Narni rispetto alla prima colazione a casa e al pranzo, Orvieto risulta più cara, ovvero il consumatore malgrado la grande varietà di prezzi sceglie più caro.

Nell'anno in cui a livello nazionale c'è stata una estrema contrazione dell'economia, a detta degli esperti, in Umbria tale contrazione è stata meno severa di quanto sia stata l'inflazione nazionale (l'assenza di fortissime aree industrializzate avrebbe posto al riparo da forti e rapide oscillazioni di prezzi). Di diverso avviso però Confesercenti umbra che avverte: l'uscita dalla crisi lascia tanti lavoratori che hanno perso il posto o che sono in cassa integrazione o in mobilità. La crisi permarrà per tutto il 2010. Nelle città storiche e nei borghi dell'Umbria, si è perso il 3,5% dei negozi, si assiste al fenomeno di giovani commercianti che con le liquidazioni dei genitori aprono attività destinati a chiudere dopo un anno o poco più. Nell'ultimo anno la garanzia fidi verso le banche è stata di oltre 115 milioni di euro di cui l'80% non per gli investimenti delle aziende, ma per assicurare la sopravvivenza dei negozi, il pagamento di tasse e bollette.       

 

I risultati della ricerca hanno avuto comunque grande apprezzamento da parte delle organizzazioni del commercio. Per Sandro Gulino di Confesercenti, si tratta di "dati che danno molti spunti all'associazione per lavorare insieme ai consumatori al fine di superare questo momento di crisi. Consentono di avere un peso maggiore nel tavolo di concertazione con i comuni finalizzato ad ottenere agevolazioni per andare incontro alle famiglie. E' un punto di partenza di cui tener conto anche per le iniziative che proporremo a Natale". Secondo Carmelo Calì di Confconsumatori nazionale "la ricerca è molto utile per le associazioni dei consumatori troppo spesso criticate per la scarsa scientificità. Finalmente siamo in presenza di dati scientifici che ci inducono a rafforzare la vigilanza. Ora bisogna far conoscere i dati ai consumatori per aiutarli a scegliere trovando il modo per trasferire la sintesi di questo lavoro ai singoli. E' un impegno delle associazioni quello di trasferire i dati scientifici in messaggi finalizzati a far risparmia la gente nella spesa quotidiana". Anche per Salvatore Lombardi, presidente regionale di Confconsumatori "la ricerca è un punto di eccellenza della regione a livello nazionale, che merita ogni azione per farla conoscere".

Il futuro del progetto è stato riassunto nelle conclusioni di Enzo Santucci dirigente del servizio commercio e tutela dei consumatori della Regione Umbria che ha detto: "da mera raccolta di informazioni scientifiche il progetto è diventato una vera e propria possibilità di orientamento al consumo. Oggi è il momento della verità per capire a quale punto di svolta siamo arrivati. La rilevazione capillare dei dati raccolti dai comuni e la restituzione delle informazioni nell'arco di 40 giorni è già una grande soddisfazione. Siamo usciti dalla fase della navigazione a vista e sia entrati in quella del consolidamento dell'esperienza. Verrà riconvocato il comitato tecnico del progetto per proseguire il lavoro teso a raggiungere altri traguardi che sono: aumentare la capacità di intercettare le informazioni con il lavoro delle associazioni per riuscire ad arrivare a dare indicazioni di sintesi. Dovremo migliorare il sito regionale facendolo passare da deposito di numeri a sistema di connessione con i cittadini, gli studiosi e i funzionari del servizio; dovremo migliorare la diffusione comunicativa con le associazioni dei consumatori per arrivare meglio alla gente. Infine, per il 2010 dovremo costruire un sistema di lettura dei prezzi che vada oltre il dettaglio, integrando cioè le nostre informazioni con quelle del sistema camerale monitorando così la filiera dei prodotti. Va anche in questo senso l'accordo con la Camera di Commercio da sviluppare all'indomani del raggiungimento del livello di flusso dei dati".  

Pubblicato il: 24/11/2009

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