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La versione ''sociale'' di un bilancio: quello della Cro

La Cassa di Risparmio ha presentato il suo primo bilancio sociale. Tutte le attività promosse e lo stato dei rapporti con il territorio

Economia

La Cro va meglio. Ed è significativo che il cambio di rotta stia cominciando a dare i propri frutti. La "cura" Cassa di Risparmio di Firenze, unita alla conservazione del forte rapporto con il territorio fa bene al principale istituto di credito del nostro territorio.

Ieri la Cassa di Risparmio ha presentato il suo primo bilancio sociale. Una carta d'identità di tutte le attività promosse dall'istituto (organizzazione interna e attività promossa) ma anche i rapporti con il territorio in cui opera. Si tratta, di fatto, di un documento che parla non solo dei semplici dati di bilancio, ma anche dell'andamento gestionale. Una sorta di piano industriale "in fieri" svelato al territorio per far comprendere come funziona la banca e quali misure sta adottando.

Certamente un salto di qualità che rende la banca trasparente, aperta, e un po' più umana. Hanno partecipato all'incontro Bruno Pecchi, il direttore generale, Giovanni Guariglia, il presidente della Banca e Torquato Terracina, il presidente della Fondazione CRO. Il Bilancio sociale è stato diffuso in tutto il territorio e distribuito a cinquecento persone, fra cui tutti i dipendenti della Banca. "Rendere noti dati come questi, che attengono strettamente all'andamento gestionale dell'Ente è da parte nostra un segnale di grande apertura verso l'esterno e di trasparenza- ha affermato Guariglia-soprattutto in un momento che non si presenta in modo del tutto positivo. Le previsioni però sono buone e i risultati del rinnovo interno daranno ottimi frutti visibili attraverso la prima relazione semestrale". Bruno Pecchi, che insieme a Guariglia e a Terracina possono essere definiti gli ingranaggi principali di questo cambiamento (diciamo ingranaggi proprio perché il merito complessivo è anche quello dei singoli dipendenti chiamati ad un salto di qualità rispetto al proprio modo di agire nel moderno banking), ha poi assicurato che la strategia che la Cassa di Risparmio continuerà a perseguire sarà tesa a rafforzare la presenza della Banca in tutto il territorio. Un segnale chiaro. La banca è diversa, se vogliamo migliore con Carifirenze, ma resta fortemente attaccata al territorio d'origine. E, diciamolo, non era una scommessa facile. Non è nemmeno completamente vinta ma gli inizi promettono bene. Nel corso dell'incontro di presentazione del bilancio sociale, i vertici della Cassa di Risparmio hanno esternato alcune considerazioni sulla condizione in cui attualmente versa l'economia e l'imprenditoria della zona. L'opinione di Guariglia in particolare è che "in un momento di stasi economica come quello attuale per la realtà orvietana si tratti più che altro di un problema di vocazione industriale. Sarebbe pertanto necessario appoggiarsi su una base preesistente". Una base preesistenze che, lo diciamo noi, resta ancora troppo povera, su cui si può difficilmente lavorare. "Rimane ferma la nostra volontà di finanziare qualunque progetto vincente ci sia sottoposto. C'è comunque bisogno urgente di idee". E questo è un segnale importantissimo. Più volte si era chiesto all'istituto di credito principale di individuare un suo specifico ruolo di "animazione del territorio" dal punto di vista economico. Ovviamente non ci troviamo ancora di fronte ad una vocazione da merchant bank, questo è ovvio, ma è un grande e positivo segnale di novità.

Pubblicato il: 25/09/2003

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