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Per non morire di lavoro-Orvieto 21 novembre 2009. Breve sintesi della giornata, interventi, proposte, contenuti

Da qui la decisione da parte dell'assemblea di aderire al sit-in che si terrà davanti al tribunale di Spoleto nella mattinata del 24 novembre e poi nel pomeriggio davanti all'ex Umbria Olii

di Pino Pini

 

Salute e sicurezza sul lavoro come bene collettivo, non trattabile e non mercificabile. Sicurezza intesa e analizzata a 360°, recuperando la lunga catena di responsabilità fino ad arrivare a quelle politiche e sindacali. A fronte dei dati diffusi dall'Inail poche settimane fa, che vedrebbero una diminuzione degli incidenti sul posto di lavoro, le diverse realtà ( associazioni, comitati, addetti ai lavori), che sabato 21 novembre hanno preso parte all'incontro, Per non morire di lavoro, tenutosi presso la struttura di Palazzo dei Sette a Orvieto, si sono confrontate su una realtà che è diversa da quella trasmessa dai dati ufficiali e su concrete proposte di intervento sul tema.

L'assemblea dei presenti, estremamente eterogenea per provenienza e storia, si è trovata d'accordo nel sottolineare gli elementi peggiorativi che l'attuale Governo ha inserito all'interno del cosiddetto Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in palese contraddizione con quanto previsto dalla normativa europea ( come meglio sottolineato nello specifico nell'ambito di uno degli interventi), e favorevole in buona misura alla classe imprenditoriale, di contro a un lavoratore/lavoratrice che si trova a far fronte al ricatto continuo della precarietà, del lavoro nero, del licenziamento, elementi che di fatto gli impediscono dunque di assumere in prima persona la "responsabilità" della propria sicurezza o di quella altrui.

Il meccanismo di "delega delle responsabilità" innescatosi negli ultimi anni arriva ormai al paradosso di incriminare lo stesso lavoratore come responsabile unico dell'incidente da lui subìto. Emblematica da questo punto di vista la testimonianza di Lorena Coletti, sorella di Giuseppe Coletti e animatrice del Comitato Coletti, nato in seguito alla tragica esplosione verificatasi alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno nel 2006: la signora Coletti ha ricordato come proprio la richiesta di risarcimento danni avanzata in due diverse istanze dal titolare dell'azienda, Giorgio Del Papa ( unico imputato), ai famigliari degli operai morti, abbia di fatto impedito al processo di partire.

"Se una simile richiesta dovesse essere accettata si creerebbe un grave precedente a danno dei lavoratori", sottolinea uno degli oratori. Da qui la decisione da parte dell'assemblea di aderire al sit-in che si terrà davanti al tribunale di Spoleto nella mattinata del 24 novembre e poi nel pomeriggio davanti all'ex Umbria Olii.

Sia durante gli interventi proposti la mattina, che nello specifico all'interno dei tavoli tematici tenutisi il pomeriggio, la comune esigenza di reperire strumenti di tutela a favore dei lavoratori: la richiesta di incriminazione per "omicidio volontario" e non "colposo" a carico dei responsabili, il salario sociale minimo seguendo l'esempio del Lazio per limitare lavoro nero e precarietà, forme di tutela ( anche a mezzo di una proposta di legge popolare o a opportune modifiche nell'ambito della normativa esistente) per il lavoratore che intenda denunciare irregolarità sul posto di lavoro, tutele per il lavoratore immigrato irregolare ( la categoria maggiormente colpita e meno tutelata) sottoposto a doppio ricatto, tramite concessione del permesso di soggiorno, una cassa di mutuo soccorso per i lavoratori che dovessero trovarsi in difficoltà ( seguendo l'esempio della categoria dei ferrovieri che ha supportato così la battaglia di Dante De Angelis).

Quasi un modello di riferimento, la lotta dei ferrovieri, per la tenacia e l'organizzazione, che ha consentito a De Angelis, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di essere reintegrato in seguito al licenziamento avvenuto solo per aver assolto correttamente il proprio compito: denunciare la mancanza di sicurezza. Si è invocata dunque maggiore tutela e autonomia per gli R.L.S. Per i quali, qualcuno è arrivato a proporre un "lodo R.L.S, sul modello lodo Alfano". Nell'ambito della stessa giornata si è profilato l'intento di costituire una rete di supporto legale per i famigliari delle vittime di incidenti sul lavoro, rafforzando al tempo stesso l'interrelazione fra le diverse realtà ( associazioni, comitati, reti, assemblee...) esistenti sul territorio nazionale per consentire uno scambio efficace di informazioni inerenti a vertenze territoriali e processi in corso.

A conclusione della giornata l'assemblea dei presenti ha proclamato l'adesione ufficiale a:

-Martedì 24 novembre sit-in davanti al tribunale di Spoleto e nel pomeriggio davanti alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno;

-Adesione manifestazione nazionale del 10 dicembre a Torino in occasione del processo Eternit

-Solidarietà ai 7 attivisti della Rete per la sicurezza sul lavoro di Ravenna condannati per avere occupato l'agenzia interinale Intempo in seguito alla morte di un giovane lavoratore


L'Assemblea ha inoltre proposto a breve:

-Organizzazione di uno sciopero nazionale per la sicurezza del lavoro

 

Interventi della mattina del 21 novembre:

Lorena Coletti, Terni, Comitato Giuseppe Coletti

Vincenzo Diano, Ravenna, Rete Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro

Marina Biggiero, Patto di Base - Cobas-RdB-CUB-SdL

Un rappresentante del Comitato " 29 giugno" di Viareggio

Marco Spezia, consulente sicurezza sul lavoro, autore di un'analisi comparativa della normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia ed in Europa

Marco Vitelli, Ispettore del lavoro

Giuseppe Caglio rappresentante, Istituto tumori di Milano - Rete Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro

Luigi Sicilia, Medico del lavoro

Ettore Davoli, "nomortilavoro" Roma

 

Pubblicato il: 24/11/2009

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