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O colti o ignoranti

Il rinnovo della covenzione con l'Associazione Te.Ma. scatena l'opposizione su temi scontati e 'popolari'. Necessarie risposte di fondo e decisioni conseguenti

Cronaca

di Dante Freddi

 

Il Comune di Orvieto contribuisce all'attività dell'Associazione Te.Ma. con 155.000euro, più 96.000 per interventi di manutenzione e custodia del Teatro. La nuova convenzione entrerà in vigore il 1° gennaio 2004 con scadenza il 31 dicembre 2012.

Il sindaco, Stefano Cimicchi,di fronte all'opposizione di Ermini ed Olimpieri, ha auspicato l'opportunità che entro l'autunno si possa svolgere una seduta "aperta" del Consiglio comunale, certamente utile, interamente dedicata al tema della "Città degli Eventi", definizione che suona un po' troppo enfatica rispetto alla reale consistenza delle iniziative realizzate.

Maurizio Conticelli chiede che un rappresentante della minoranza partecipi all'Associane Te.Ma. e, nonostante comprensibili difficoltà statutarie, sarebbe utile procedere in quel senso e garantire tutti sulla correttezza delle operazioni di gestione.

Fausto Ermini attacca e contesta l'eccessivo favore che la convenzione concede a Te.Ma. e la mancanza di una ipotesi alternativa di gestione.

È un argomentazione, questa, che fa certamente presa su molti, soprattutto quelli che non frequentano il teatro e non ascoltano la musica e magari lamentano contemporaneamente la mancanza di eventi estivi che sorreggano il turismo.

Su questa linea ci sono anche alcuni che, ad esempio, godono economicamente del successo di Umbria Jazz ma non tirerebbero fuori un centesimo per sostenerla, ma anche altri che non traggono vantaggi da alcuna manifestazione e vorrebbero che i commercianti ed affini se le pagassero, come farebbe chiunque che volesse sostenere la propria impresa.

C'è un meccanismo di interessi così diversi che qualsiasi scelta troverebbe difficoltà di condivisione e qualsiasi opposizione un pubblico pronto ad aderire.

Il quesito a cui i nostri amministratori dovrebbero offrire una risposta, anziché cincischiare sugli aspetti marginali, è se possiamo sostenere il costo della cultura, se possiamo permetterci spettacoli dignitosi, se Te.Ma. spende bene i propri soldi, se la gestione artistica è valida, se l'investimento del Comune vale la candela in termini di indotto economico e di crescita culturale dei propri cittadini.

Ma sono argomenti che richiedono di "volare" una spanna più alto del consueto e che sono di difficile presa nell'opinione pubblica, che vuole il teatro per i propri figli, vuole gli spettacoli migliori, non sa giudicare la validità delle gestione artistica né il valore culturale ed economico dell'investimento, ma sa "scandalizzarsi" se immagina che qualcun altro goda dei favori del potere.

Pubblicato il: 24/09/2003

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