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Il vescovo Scanavino preoccupato per i giovani della città

"Non ci sono prospettive per i giovani, manca il lavoro, si vanno perdendo le vocazioni più autentiche, come quella artistica, e la povertà è più presente di quanto non si possa comunemente pensare."

foto di copertina

di STEFANIA TOMBA

ORVIETO - Una città ancora radicata nei valori e nella fede, ma dove non ci sono prospettive per i giovani, manca il lavoro, si vanno perdendo le vocazioni più autentiche, come quella artistica, e la povertà è più presente di quanto non si possa comunemente pensare. Il vescovo di Orvieto Todi, Giovanni Scanavino, ieri mattina nell'ambito della visita pastorale che sta conducendo in tutta la diocesi, ha incontrato i giornali, approfittando per accendere un riflettore sulle questioni più stringenti che riguardano la città. Come sempre vicino al cuore del vescovo ci sono i giovani. Quei giovani costretti ad andare a studiare fuori e che sulla Rupe non trovano lavoro, una situazione "sfiancante" l'ha definita il vescovo che ingenera "pessimismo nel futuro e incipienti depressioni". "Ci sono tanti giovani fortissimi - ha detto il vescovo - ma chi li aiuta?". "Non sono mai state fatte politiche giovanili serie" ha aggiunto citando, tra l'altro, la necessità di "incoraggiare le giovani coppie a ripopolare la Rupe che rischia - ha detto Scanavino - di annoverare solo la presenza di anziani".  La fede? Quella c'è, trasmessa dalle generazioni contadine, ne sono testimonianza i tanti anziani e malati terminali tenuti in famiglia, ma oggi si corre il rischio di uno "scollamento" senza un'intensa rivitalizzazione della fede stessa, attraverso l'Eucarestia. Una missione che il vescovo ha sentito come prioritaria sin dal suo insediamento. Presso la curia continuano incessanti anche le richieste di aiuto economico. "Grazie al contributo degli istituti di credito, abbiamo costituito un fondo che oggi è in grado di assistere 16 famiglie con 500 euro mensili. Ma le richieste sono molte di più e faremo di tutto per poter allargare le maglie d'accesso al fondo. Ma l'assistenza non basta - ha detto il vescovo -. Siamo grati alle banche, ma è auspicabile anche l'aiuto di altri perché si lavori non solo sul piano dell'assistenza ma anche su quello dello sviluppo di opportunità di lavoro".  Sul fronte dell'assistenza il vescovo ha infine anticipato un progetto della curia: quello di realizzare ad Orvieto una mensa per i poveri. Nei prossimi giorni Scanavino, sempre nell'ambito della visita pastorale, incontrerà il consiglio comunale. "Gli orvietani hanno il bernoccolo dell'arte e della tecnologia, capacità e vocazioni che non devono perdere ma che al contrario devono poter essere messe a frutto. Ne parlerò - ha detto - anche con il consiglio comunale".

 

 

Pubblicato il: 15/11/2009

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