Chi sale e chi scende? Verso le elezioni amministrative. La Margherita

di Platone

La Margherita, per accontentare tutte le proprie "famiglie" dovrebbe avere complessivamente il 51% dei voti. È peggio delle correnti Dc, almeno allora le magagne interne non venivano alla luce. Ci sono i mocettiani, i paolinian-scopettian-conticelliani, gli ubaldiniani. I primi non nascondo di puntare alla poltrona più alta della rupe. L'hanno fatta un po' alta anche perché complessivamente la Margherita "pretende" dagli alleati una forte presenza in Regione, la Presidenza delle provincie di Perugia e Terni, un paio di Comuni grandi della Regione oltre a, per rimanere a casa nostra, la certezza di Castel Viscardo, un ruolo più forte a Porano, qualche presidenza e qualche posto nei Consigli di amministrazione. Per alcuni di loro sarà difficile confermare posizioni certamente sovradimensionate. Pensate al gruppo di Conticelli, Scopetti, Paolini. Maurizio Conticelli ha un ruolo primario d'opposizione a Orvieto e, di fatto, rappresenta l'unica vera opposizione in Consiglio comunale. Andrea Scopetti è consigliere provinciale di maggioranza grazie alla prima degli eletti nel collegio, Settimia Breccia, che ha preferito fare il consigliere comunale a Porano. La madre di Andrea Scopetti, Paola Paolini, è assessore al Comune di Porano e membro del Consiglio di amministrazione dell'Ato.
La fortuna di Ubaldini, ex presidente della Comunità Montana, resta strettamente legata ai destini di Carlo Liviantoni. Se lui diventerà Presidente della Provincia di Terni risalirano le quotazioni di Piero Ubaldini da qualche anno vero e proprio desaparecido della politica di casa nostra. A Castel Viscardo si offusca la stella di Marcello Tomassini e brilla quella di Silvia Fringuello. In crescita anche le quotazioni del già affermato Daniele Longaroni.