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Costantino Pacioni. Salto nella CNA. Ma ad Orvieto si ribellano

Dura la reazione di una parte del gruppo dirigente orvietano che dice di voler difendere una confederazione che non sia "un'agenzia di collocamento", ma svincolata dai partiti e plurale

foto di copertina

ORVIETO - L'ex consigliere regionale Costantino Pacioni, capolista alle passate amministrative del PdCi, sarebbe prossimo a fare il suo ingresso in Cna: dura la reazione di una parte del gruppo dirigente orvietano che dice di voler difendere una confederazione che non sia "un'agenzia di collocamento", ma svincolata dai partiti e plurale. "Non si riesce a capire come, nella completa assenza di condivisione di progetti e nella negazione di politiche di distribuzione delle risorse economiche sui territori, si intenda, effettuare assunzioni esterne come quella di Costantino Pacioni, politico consumato ed oggi vicino ad un assessore regionale che, in odore di elezioni regionali, avrebbe in Pacioni un valido sparring partner collegato direttamente alle oltre 2000 imprese associate della provincia di Terni" è detto in una lettera aperta di un gruppo di artigiani orvietani. Nulla di personale contro Pacioni, al quale vengono riconosciute "doti politiche e serietà personale, fino ad oggi, indiscutibili", "ma - è detto ancora - non è possibile accettare un diktat politico esterno camuffato da esigenze e priorità assolute, legate ad un piano strategico della Cna provinciale non ancora discusso e condiviso". "Per quanto riguarda Pacioni, politico locale prossimo alla pensione, maturata come consigliere regionale, riteniamo sia squalificante - dice una parte del gruppo dirigente orvietano - arroccarsi sulle sue presunte esperienze maturate nel settore economico, poiché questo è un mondo che non prevede intercambiabilità di ruoli: politica ed impresa sono, molto spesso, causa di imbarazzanti conseguenze che nel nostro sistema Cna".


Quersto il comunicato diffuso da un gruppo di artigiani orvietani

Succede che in un clima di estrema difficoltà economica che coinvolge tutte le aziende fino ad arrivare alla autonomie locali, in una situazione di massima incapacità nell'affrontare i bisogni primari delle piccole e medie imprese, dei piccoli artigiani e di tutti quei giovani che potrebbero organizzare il loro futuro lavorativo in proprio, le associazioni di categoria siano spiazzate da un nuovo, incombente rigurgito di interessi da parte dei partiti politici che intendono legittimarsi presso la società civile come "gestori" delle esigenze degli imprenditori.

Accade, inoltre, che a fronte di necessità "vitali" per gli artigiani quali facilità di accesso al credito, Assistenza legale e consulenze alle imprese associate, ad una ristrutturazione complessiva dei servizi offerti coinvolgendo colleghi e funzionari interni all'associazione stessa, si stiano per rendere ufficiali assunzioni o contratti a progetto per "politici" disoccupati e vicini ad aree politiche ben evidenti.Tutto questo avviene e si sta consumando, in questi giorni, alla C.N.A. Provinciale di Terni come sintesi di una frattura interna che ha origini nella scorsa primavera, si è sviluppata durante le assemblee congressuali nei territori, prima, ed in quella provinciale, poi, con strascichi che hanno coinvolto i massimi organismi regionali.

Una frattura che ha visto contrapposto il gruppo Dirigente Orvietano, con una parte consistente di quello Ternano, ed il resto della Direzione impegnato nell'attacco personale al Presidente Castellani con l'unico risultato ottenuto di aver distrutto l'immagine pubblica del Presidente stesso e della sua relativa candidatura alla carica di Presidente della Camera di Commercio di Terni, l'espulsione, già avvenuta, di un Dirigente Provinciale e il rinvio a giudizio, ormai imminente, di altri due Membri della passata Presidenza.

Non si riesce a capire come, nella completa assenza di condivisione di progetti e nella negazione di politiche di distribuzione delle risorse economiche sui territori, che favorirebbero le giuste aspettative dei nostri Associati, si intenda, invece, effettuare assunzioni esterne come quella di Costantino Pacioni, politico consumato ed oggi vicino ad un Assessore Regionale che in odore di elezioni amministrative regionali avrebbe in Pacioni un valido sparring partner collegato direttamente alle oltre 2000 Imprese associate della provincia di Terni.

Non esiste alcuna colpa da imputare a Pacioni, al quale vengono riconosciute doti politiche e serietà personale,, fino ad oggi, indiscutibili, ma non è possibile accettare un diktat politico esterno camuffato da esigenze e priorità assolute come ci si vuole fare intendere, legate ad un piano strategico della C.N.A.pProvinciale non ancora discusso e condiviso. Nell'interesse degli associati, dei nostri collaboratori interni e dei funzionari che svolgono, da anni, un pregevole lavoro di rappresentanza sindacale su tutto il territorio provinciale, non si ritiene prioritaria l'assunzione o consulenza esterna di Pacioni date le condizioni politiche interne e la situazione economica che ci dovrebbe vedere attenti e perfetti nelle scelte che dovremmo operare anche alla luce di un non chiaro progetto associativo al posto di vere politiche atte a valorizzare forze giovani sulle quali poter investire.

Per quanto riguarda Pacioni, politico locale prossimo alla pensione, maturata negli anni scorsi come Consigliere Regionale, riteniamo sia non qualificante arroccarsi sulle sue presunte esperienze maturate nel settore economico che vede impegnate le imprese poiché questo è un mondo che non prevede intercambiabilità di ruoli: politica ed impresa sono, molto spesso, causa di imbarazzanti conseguenze che nel nostro sistema C.N.A., anche quando si rispettano le regole, risultano di difficile comprensione tra gli iscritti e determinano perdita di consensi e domanda di servizi.

Ci eravamo, faticosamente, adoperati per consegnare alle nuove generazioni una C.N.A. svincolata dai partiti e plurale, lotteremo perché non si distrugga il lavoro fatto negli anni passatie che deve essere la base di partenza per futuri sviluppi associativi e sindacali, siamo una grande Confederazione, non una agenzia di collocamento !

Pubblicato il: 08/11/2009

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