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San Venanzo. Il cantoniere si difende, no assenteista

La vicenda, comunque, ormai si chiarirà il prossimo 28 gennaio, quando l'operaio verrà processato per rito abbreviato presso il tribunale di Orvieto

SAN VENANZO - Per pranzo andava a trovare gli anziani genitori e poi se ne tornava al cantiere, ma senza togliere nulla all'orario di lavoro. Si difende così il cantoniere di San Venanzo, dopo la scarcerazione dall'accusa più grave che gli viene mossa, quella di truffa aggravata ai danni dello Stato che si sostanzierebbe in quanto gli inquirenti, negli spostamenti dello stradino, spostamenti effettuati rigorosamente con il furgoncino della Provincia  - di qui il peculato d'uso, altro reato a suo carico - ipotizzano anche l'assenteismo.

 

La vicenda, comunque, ormai si chiarirà il prossimo 28 gennaio, quando l'operaio verrà processato per rito abbreviato presso il tribunale di Orvieto. Intanto, scarcerato dal gip Di Stefano, aspetterà a casa quella data, a casa e lontano dal posto di lavoro. Al momento, infatti, il giudice l'ha sospeso dal servizio per due mesi. La Provincia di Terni, invece, valuterà autonomamente il da farsi, probabilmente una volta che sarò stata emessa una sentenza. Quello che è certo è che l'operaio cinquantenne non aveva la minima idea che la sua condotta fosse cosi grave e che potesse portarlo addirittura in carcere. La vicenda sta destando grande interesse a tratti "sgomento", soprattutto negli uffici pubblici, dove all'improvviso sono molti i dipendenti ad interrogarsi sui propri comportamenti.

Pubblicato il: 07/11/2009

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