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San Venanzo. Sorpresi cinque cacciatori di frodo

Un'impegnativa operazione antibracconaggio condotta dagli uomini del comando del corpo forestale di San Venanzo

SAN VENANZO - Sorpresi cinque cacciatori di frodo nell'ambito di un'impegnativa operazione antibracconaggio condotta dagli uomini del comando del corpo forestale di San Venanzo, all'interno delle riserve del demanio regionale. Un servizio di controllo che si è sviluppato dalle 6 del mattino ed è terminato intorno alle 17 della giornata di lunedì. L'operazione si è svolta in due fasi. In un primo momento sono stati fermati tre cacciatori di frodo. Altrettanti in realtà, alla vista dei militari, si sarebbero dileguati nella fitta vegetazione. Facevano tutti parte di una squadra di caccia al cinghiale di San Venanzo che si trovava in battuta in un settore limitrofo a quello assegnato. I tre cacciatori denunciati sono due di San Venanzo - rispondono alle iniziali di C.E. e F.C. - e uno di Deruta, le cui iniziali rispondono a T.M. Dopo qualche ora, nella stessa zona, nei boschi in località Maramazza, sono stati sorpresi altri due cacciatori di frodo appartenenti, stavolta, ad una squadra di Ripalvella: Si tratta di P.E. di Rimini e di G.S. di San Venanzo. In modo particolare quest'ultimo - un uomo di quarantadue anni - si era dato alla fuga, ma dopo un lungo inseguimento è stato raggiunto in località Podere Tre Soci. Ai cinque cacciatori, sorpresi in flagranza dai forestali, è stata elevata sanzione amministrativa per la caccia all'interno delle foreste demaniali. Sotto sequestro le armi, ovvero quattro carabine ed un fucile semiautomatico, oltre alle munizioni. I cacciatori di frodo rischiano come sanzione accessoria, anche la sospensione della licenza da caccia, provvedimento questo che è però di competenza dell'amministrazione provinciale. L'attenzione degli uomini del corpo forestale di San Venanzo nei confronti del bracconaggio resterà alta anche nelle prossime settimane con controlli intensi nelle ore non autorizzate per legge alla caccia. Le ispezioni si fanno più intense nei giorni festivi, come quello di lunedì scorso, in cui il rispetto degli orari è più a rischio.

Pubblicato il: 04/11/2009

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