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C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO PARCHEGGIO. A VIA DEGLI IPPOCASTANI

Lettera aperta all'assessora Cristina Calcagni dei residenti di quella zona

C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO PARCHEGGIO

ALL' ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE
SIG.RA CRISTINA CALCAGNI

                        e p.c.  al Sindaco di Orvieto A. Concina
 ai Consiglieri Comunali
 al Consiglio di Zona di Ciconia
 alla Dirigente della Scuola Media
 agli Organi di Informazione

GRAZIE SIGNORA ASSESSORE.
Ci rivolgiamo a Lei, perché abbiamo letto le Sue soddisfatte dichiarazioni sul tema, pubblicate qualche giorno fa su "OrvietoSì".

Grazie per aver dato vita - nonostante l'incombere dell'influenza A - ad un esemplare momento partecipativo, per aver incontrato la gente (i cittadini) del posto, per aver consultato il Consiglio di zona di Ciconia, per essersi adoperata in tutti i modi per tutelare fino al massimo livello possibile gli interessi e i diritti di tutti

IL PROBLEMA E LA SOLUZIONE. C'era un problema: il gran caos della mattina e dell'ora di pranzo (minore nei pomeriggi dei rientri) in via dei Tigli all'entrata e all'uscita delle scuole. In particolare, data l'età degli utenti e l'ubicazione dell'istituto, il problema era soprattutto della Scuola Media e - ancora più in particolare - degli scuolabus ad essa referenti. Dato il problema, trovare la soluzione (problem solving). Grande intuizione risolutiva: poiché la scuola media ha un ingresso secondario in via degli Ippocastani, facciamo fermare gli scuolabus nella piazzola del parcheggio. Per far girare gli scuolabus ci vuole quasi tutta la piazzola. I posti auto si riducono drasticamente da quattordici (12 + 2 per disabili) a quattro (3 + 1 per disabili). Va bene così.
Anche per chi abita lì sarebbe andato bene così, se soltanto la Signora Assessore avesse nel frattempo provveduto, oltre che a minimamente interpellarci, a trovare uno spazio in cui recuperare i posti perduti.

SENZA CUORE. La Signora Assessore non sa quanti decenni ci sono voluti per farci fare un marciapiede, che è arrivato soltanto poco più di un anno fa. Prima le macchine si lasciavano anche nel "marciapiede" sterrato (fangoso con la pioggia, polveroso quando asciutto, sconnesso e pericoloso sempre, regno di una invasiva varietà di erbe e arbusti spontanei che facevano tanto campagna-abbandonata-a-sé-stessa).
Col marciapiede vero, da cittadini esemplari, senza bisogno di vigili urbani (anche perché, come si sa, a Ciconia ci auto-controlliamo visto che -  a parte che per i fischietti davanti alle scuole - la polizia municipale da noi non esiste), abbiamo usato tutti il parcheggio, fino a riempirlo, tanto che talvolta sembrava di stare su a Orvieto, da quanto non si trovava un posto. Ora, grazie a Lei, torniamo sul marciapede...

C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO PARCHEGGIO
CHE È SCOMPARSO IN UN SOLO POMERIGGIO

INESPERIENZA AMMINISTRATIVA?. Durante la campagna elettorale l'Assessore ha potuto osservare il gran chiasso che si è verificato per il restyling della piazza di via degli Aceri, finito con il recupero dei posti auto nel parcheggio di via dei Sambuchi. Anzi, la allora candidata Cristina Calcagni prese, giustamente, le difese dei cittadini contro un'amministrazione prepotente e decisionista (che pure aveva in parte partecipato la problematica ai cittadini).
È stata una vicenda che ha contribuito a far confluire  molti voti alla Giunta di cui l'ex-candidata Calcagni oggi fa parte. Ma almeno, in quel caso, il recupero di posti auto c'è stato. Per noi c'è stato soltanto il diktat, e zitti.
Ci perdonerà la Signora Assessore se noi zitti non ci stiamo. ANZI, SAPPIA L'ASSESSORE CHE CI SENTIAMO MOLTO OFFESI, NON TANTO O NON SOLO PER LA VICENDA IN SÉ, QUANTO PER IL MODO IN CUI È STATA CONDOTTA.
Ora che sappiamo che questo è il Suo concetto di democrazia partecipativa, ci regoleremo di conseguenza. Può anche darsi che sia stata mal consigliata. Ma questo eventualmente è un Suo problema (anche se poi purtroppo è diventato anche nostro).

IL NOSTRO PARERE. Intanto, perché Ella possa svolgere le sue funzioni con maggior cognizione di causa Le diciamo quello che le avremmo riferito se avesse minimamente interpellato noi o il Consiglio di Zona.

1) Allo stato dei fatti, ora come ora, dopo l'azione di forza, dove dovremmo parcheggiare le nostre auto?

2) Per evitare le manovre di inversione del senso di marcia in piena curva degli scuolabus (alcuni dei quali, come Ella sa, sono grandini), non era meglio scegliere un'altra strada anziché via degli Ippocastani, che notoriamente è una strada senza uscita? Il rettilineo di via degli Ippocastani, peraltro, ancora attende qualche dosso artificiale che rallenti l'andatura dei piloti sovrappensiero.

3) Perché non far parcheggiare gli scuolabus, togliendo SOLO UNA FILA di posti auto, nel parcheggio ancora non asfaltato a fianco della Scuola? Anche perché questa doveva essere la primitiva destinazione d'uso di quello spazio (personale scolastico permettendo). E, in questo caso, perché non utilizzare come parcheggio del personale scolastico una strisciolina del vastissimo prato-pascolo in secolare abbandono a fianco della Scuola Media?

4) Perché non far fermare almeno alcuni scuolabus nell'altro ingresso scolastico secondario in via delle Querce?

5) Una volta deciso di espropriare l'ex 'nostro' parcheggio, perché non decidere anche di utilizzare come parcheggio per noi indigeni una strisciolina del vastissimo prato-pascolo di cui sopra?

6) Perché in via delle Ortensie, sede della Scuola Elementare, dove il marasma (della mattina, dell'ora di pranzo e anche del pomeriggio dei rientri) è ancora più evidente e conclamato, non è stato tolto neanche un posticino auto del 'loro' parcheggio? Lo stesso dicasi per piazza Marconi, etc..

MA LE AVREMMO DETTO ANCHE:

7) L'attraversamento pedonale di via dei Tigli (per i nostri figli, per lo sport, le passeggiate, per il muoversi senza macchina, etc.) è ancora e sempre tuttora come sempre. Non solo niente sottopasso, ma niente di niente, neppure uno straccio di semaforo a richiesta o qualche dissuasore coi numeretti o dosso artificiale di sorta. Aspettiamo altri incidenti? Al prossimo (incidente) testimonieremo contro gli enti pubblici (ciascuno per la propria parte coinvolti), per questa reiterata inadempienza che sfiora la scelleratezza.

8) Potremmo conoscere qual è la destinazione d'uso prevista per il prato-pascolo a perenne maggese che fino ad ora è stato utilizzato solo come contenitore a tempo determinato di uno squallido Luna Park? Il quale ci porta solo inquinamento acustico, sporcizia diffusa (perché i ragazzi non si autocontrollano come noi), maleducazione e bullismo, quando non atti di vero e proprio vandalismo (contro cartelli stradali, lampioni, automobili in sosta nell'ex parcheggio, eccetera). Tra l'altro, l'annuale insediamento di mezzi e strutture pesanti sta riportando il terreno a quello che era nel primo Novecento (un malsano acquitrino).

9) Lo stradello asfaltato che costeggia la scuola media è praticamente tutta una sconnessione. Quando piove, e i nostri figli lo usano per andare a scuola o recarsi agli impianti sportivi (per evitare di prendere la macchina e ingolfare di più via dei Tigli), enormi pozzanghere lo tagliano trasversalmente e non c'è salto che tenga.

10) Il marciapiede è transitabile e ampio solo fino all'intersezione con via dell'Edera. Poi si restringe. Poi c'è un cassonetto. Poi scompare. Poi riprende. Sembra un fenomeno carsico o artistico, funzionale a poco o niente. Proprio come il marciapiede di via delle Querce, che è stato fatto dalla parte sbagliata, dove non ci sono abitazioni tranne una.

PER ORA BASTA. Fateci credere ancora, e soprattutto fatelo credere ai giovani che ci guardano, che amministrare è una cosa seria e non infilare a tavolino una dopo l'altra una serie di decisioni improvvisate senza percepirne minimamente la complessità, le implicanze e le conseguenze. Altro che capacità di relazione e know how, Signora Assessore (le citazioni sono tratte dal Suo programma elettorale)...


C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO PARCHEGGIO
CHE È SCOMPARSO IN UN SOLO POMERIGGIO,
QUASI SI FOSSE UN POPOLO SELVAGGIO


Il documento che precede è stato materialmente redatto da Giulio Borrello,' uno del posto', il quale non ha fatto altro che dare forma a quanto in questi giorni variamente  espresso dalla 'gente del posto',  semplici cittadini qualunque - come il redattore - , che - come il redattore - pensavano, evidentemente sbagliando, che l'anello al naso non si vedesse più


Via degli Ippocastani, Ciconia.  Per chi, anche tra i membri della Giunta, non la conoscesse, via degli Ippocastani si trova dentro il triangolo che prende il via dall'incontro, ora rotatorio, delle trafficatissime e rettilinee via dei Tigli (quella delle scuole, che poi va alla Svolta) e via delle Querce (quella dell'Ospedale). Questo triangolo all'interno è abbastanza tranquillo, mentre all'esterno il traffico sui due rettilinei esige enorme attenzione (e fortuna) da parte di tutti i pedoni di tutte le età.

Pubblicato il: 30/10/2009

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