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Buoni benzina, uno scandalo che potrebbe investire anche il fornitore o i fornitori del Comune

La pompa di benzina avrebbe dovuto controllare che le targhe delle auto a cui erogava carburante corrispondessero al buono

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ORVIETO - Buoni benzina, uno scandalo che potrebbe investire anche il fornitore o i fornitori del Comune. Sarebbe questo uno dei filoni d'indagine attorno cui si starebbe sviluppando l'inchiesta della procura affidata ai carabinieri della compagnia di Orvieto sulla presunta truffa dei buoni benzina. Carburanti acquistati per l'amministrazione comunale senza la copertura nei relativi impegni di spesa. Il tutto tramite buoni "taroccati". Firme false, forse, per acquistare più carburante, forse ad uso personale, e far lievitare in questo modo le spese del Comune. La lente degli inquirenti si sarebbe fermata anche sulle possibili responsabilità del fornitore di carburante di fiducia del Comune che avrebbe dovuto avere l'obbligo di controllare le targhe delle auto. I buoni, a quanto pare, indicano, infatti, anche la targa del mezzo a cui fare rifornimento. L'indagine in ogni caso dovrebbe ormai essere alle battute finali. Gli inquirenti sulla vicenda hanno mantenuto da sempre il più stretto riserbo, al punto che l'inchiesta è trapelata sui giornali ad un anno quasi di distanza dallo scandalo.

Pubblicato il: 27/10/2009

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