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PD. Dalle primarie un nuova classe dirigente

Lo afferma Enrico Brugnoli, responsabile della mozione Bersani, che nell'Orvietano ha stravinto. Soddisfaziopne di Andrea SCopetti, della mozione Marino, e Stefano Mocio, di Franceschini

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ORVIETO - Quasi 2mila persone ad Orvieto e oltre 2400 nel Comprensorio, in tutto 4326 gli orvietani che hanno partecipato alla consultazione delle primarie di domenica. Solida l'affermazione di Bersani (oltre il 55%), al nazionale, e di Lamberto Bottini (53%) al regionale. Exploit della mozione Marino 16,44% (sopra la media nazionale e regionale). Franceschini fermo al 28,52%. Il commento a caldo del coordinatore della mozione Bersani, Enrico Brugnoli parla di risultati che "danno forza al progetto di radicamento e di innovazione che è cominciato ad emergere da qualche tempo - afferma Brugnoli -. C'è una nuova classe dirigente, fatta da amministratori, professionisti e giovani, pronta a lavorare nella direzione tracciata da Bersani e da Bottini e con l'idea di procedere oltre i risentimenti personali e i conflitti che hanno segnato duramente il territorio nel passato. È tempo di ridare a Orvieto e all'Orvietano un progetto politico serio - sottolinea l'ex sindaco di Porano - che riparta dal territorio, dalle famiglie, dal lavoro e dai ceti popolari e produttivi. Dalle cose concrete che incidono sulla vita delle persone in carne ed ossa. Dalla democrazia e dalla partecipazione noi vogliamo riformulare, assieme al centrosinistra e alle forze vive della società, una nuova idea di sviluppo e di governo". Immancabile l'appello all'unità del partito. "Ora è il momento dell'unità e della coesione - esorta Brugnoli - Serve l'apporto di tutti e il Pd deve includere e non escludere nessuno. Ha vinto la proposta di Bersani, ma la discussione congressuale ci ha permesso di attingere ad una ricchezza di idee straordinaria che va preservata e tutelata. Serve una sintesi, pur nella chiarezza delle posizioni, che vuol dire assumersi la piena responsabilità di fare un Pd utile, solido, radicato e presente dove la gente vive e lavora".
Ma nell'Orvietano è da segnalare il risultato della mozione Marino che si attesta sopra alle medie regionali e nazionali. Ad incidere anche la preferenza che ha accordato alla mozione l'ala che ha sostenuto la Stella alle amministrative. "Un risultato oltre ogni previsione - è il commento di soddisfazione di Andrea Scopetti - abbiamo migliorato le percentuali rispetto ai congressi di circolo. È il chiaro segnale di grande voglia di rinnovamento. Parte da qui la costruzione di un Pd diverso che mette al centro i problemi reali del nostro territorio e l'esigenza non più rinviabile di rinnovamento di una classe dirigente. La grande affluenza, nonostante lo spettacolo a tratti penoso offerto alla vigilia della consultazione, è la dimostrazione che il partito non disperde energia nelle polemiche e nelle battaglie e di terz'ordine". La vigilia delle primarie sulla Rupe era stata avvelenata dalla protesta dei franceschiniani che hanno ritirato rappresentati e presidenti di seggio contro la decisione della commissione provinciale di escludere, per motivi disciplinari, un esponente della mozione dalla presidenza di un seggio. Una scelta che Stefano Mocio difende. "Di fronte ad un attacco alla mozione abbiamo rimarcato l'esigenza di democrazia interna", sostiene Mocio che si dice soddisfatto, anche lui, dell'esito della consultazione che ha visto la mozione Franceschini arrestarsi nell'Orvietano al 28,52%. "Abbiamo migliorato il risultato della prima fase congressuale - commenta Mocio che fa osservare anche come la mozione partiva nell'Orvietano da una posizioni di indubbio svantaggio essendo "praticamente la totalità della classe dirigente a livello locale schierata con Bersani". "Il dato orvietano - conclude Mocio - richiama tutti ad una forte unità del partito". Appello in tal senso anche da parte del coordinatore, l'onorevole Carlo Emanuele Trappolino (mozione Bersani). "Il risultato complessivo - afferma Trappolino - dà forza al nostro progetto che vuole tornare sul territorio per dare forza e credibilità al nostro partito. Sul territorio noi misureremo la capacità e la qualità della classe dirigente in base ad un merito che sarà tracciabile e misurabile. La vittoria di Pierluigi Bersani permette, a mio parere, di poter lavorare attorno ad un idea di partito più solida e pronta ad afferrare davvero il futuro e cambiarlo, oltre gli slogan e le buone intenzioni. Oggi è il giorno dell'unità - ribadisce l'onorevole -. Perché è bene confrontarsi e discutere ma poi è altrettanto importante lavorare uniti per il Paese. Perché la nostra missione è l'Italia e non le polemiche interne. Il mio auspicio è che queste primarie restituiscano al Pd di Orvieto la giusta serenità per affrontare la sfida della crisi economica, di una buona occupazione e di un nuovo e sostenibile sviluppo".

Pubblicato il: 27/10/2009

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