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Italia dei Valori. Cento giorni inutili di Còncina. Alle urne

Disaccordo degli orvietani dell'IdV con centrodestra e centrosinistra

ORVIETO - "Nessuna discontinuità, privatizzazioni e ancora alienazioni: si torni alle urne". L'Idv di Orvieto boccia senza appello, allo scadere dei 100 giorni di mandato il governo Concina e chiede nuove elezioni. "Riteniamo - sostiene l'IdV - che sia opportuno che ognuno si assuma le proprie responsabilità fino a trarre le logiche conseguenze ed andare a nuove elezioni che speriamo portino nuovi risultati. Solo così potremo seriamente ricominciare a costruire futuro per la nostra città, ripartendo da quella discontinuità in materia di corretta gestione della finanza pubblica, attenzione ai problemi ambientali e radicale cambio di rotta sulla questione rifiuti, a cominciare dalla revoca della minaccia di ampliamento della discarica al famigerato terzo calanco". I dipietristi non criticano solo le scelte dell'esecutivo ma anche quelle della maggioranza di centrosinistra che si è astenuta sul bilancio. "Su queste scelte ci pare incomprensibile l'astensione e ci chiediamo: a quale pro e per quali interessi?".

Segue il testo integrale dell'intervento dell'Italia dei Valori di Orvieto.

I PRIMI 100 GIORNI DI CONCINA: TUTTO RIMASTO UGUALE, CON L'OPPOSIZIONE CHE FA FINTA DI NULLA
"Abbiamo atteso i classici 100 giorni per dare un giudizio sulla nuova Amministrazione di Orvieto. Lo abbiamo fatto da osservatori imparziali, ma oltre a decantare il rinnovamento ci sembra che non sia cambiato nulla, e la nostra richiesta di discontinuità sembra rimasta lettera morta. In realtà si naviga a vista, alla larga da innovazione e nuovi programmi, e in un Consiglio comunale che ormai conosce solo o il voto favorevole o l'astensione. Mai nessuno che si azzardi a votare contro. Il ragionamento sul merito è scomparso, tutto procede liscio come l'olio e di proposte, progetti o disegni per il futuro non se ne sa più nulla. Nessuno immagina quali idee possano occupare le menti dei nostri nuovi amministratori, o delle forze di maggioranza in Consiglio comunale, per cui l'atmosfera che si respira è quella della vigile attesa di qualcosa che prima o poi, non si sa mai, possa accadere.

Nell'ultimo Consiglio comunale però qualcosa è accaduto.

In primo luogo la vicenda della mobilità alternativa che viene risolta con la privatizzazione di posti macchina attraverso la vendita del diritto d'uso per 25 anni: per invogliare all'acquisto si annuncia un aumento consistente del costo del biglietto per parcheggiare. Quello che era sembrato uno scandalo durante la campagna elettorale, cioè le alienazioni del patrimonio pubblico immobiliare, ora diventa una necessità, ed il tutto senza che nessuno proferisca parola. Perdipiù, visto che nessuno può garantire che la somma (cospicua) stimata ipoteticamente e iscritta in entrata dalla vendita del mattatoio e dalla concessione dei parcheggi possa risultare realmente incassata, è lecito ritenere che il tanto vituperato buco di bilancio possa incrementarsi nonostante l'alternanza. Su queste scelte ci pare incomprensibile l'astensione e ci chiediamo.

A quale pro e per quali interessi ? Per aumentare le tariffe ?
Per avere cittadini di serie A e di serie B ?
Per aumentare il buco di bilancio senza nessuna idea sulle entrate realmente possibili ?
E poi, le forze di opposizione, che sono maggioranza in Consiglio, pensano che sia una cosa seria andare avanti in questo modo, facendo finta di nulla ?

Noi riteniamo che sia opportuno che ognuno si assuma le proprie responsabilità fino a trarre le logiche conseguenze ed andare a nuove elezioni che speriamo portino nuovi risultati. Solo così potremo seriamente ricominciare a costruire futuro per la nostra città, ripartendo da quella discontinuità in materia di corretta gestione della finanza pubblica, attenzione ai problemi ambientali e radicale cambio di rotta sulla questione rifiuti, a cominciare dalla revoca della minaccia di ampliamento della discarica al famigerato terzo calanco.

Infine, leggiamo dai giornali di inviti a fare chiarezza sugli ultimi anni amministrativi e di rese dei conti fra coloro che hanno gestito la cosa pubblica ad Orvieto negli ultimi decenni. Se esiste qualcosa da accertare o da chiarire è bene che questi chiarimenti avvengano nel tempo più rapido possibile in modo da restituire certezza alla pratica Politica e Amministrativa della nostra Città, e soprattutto che dalle chiacchiere si sia in grado di passare ai fatti, altrimenti è meglio tacere."

Pubblicato il: 21/10/2009

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