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A Orvieto iniziativa della mozione Bersani/Bottini su Welfare, Terzo Settore e cooperazione

Il PD orvietano ragiona su Welfare, Terzo Settore e del volontariato.  Opposizione dura nei riguardi di ipotesi che contemplino riduzione degli standard sociali e il disimpegno del pubblico nel settore

di PD, Mozione Bersani/Bottini

 Disponibilità a ragionare sull'innovazione del modello sociale orvietano con l'obiettivo migliorare la qualità, i livelli dei servizi e valorizzare le pregevoli capacità progettuali delle imprese sociali locali. Opposizione dura - fino alle conseguenze più radicali - nei riguardi di ipotesi che contemplino riduzione degli standard sociali e il disimpegno del pubblico nel settore. Questi  i messaggi che il Partito Democratico di Orvieto - tramite i suoi referenti istituzionali -  ha voluto spedire all'Amministrazione comunale in occasione dell'iniziativa di ieri pomeriggio a Sferracavallo sui temi del Welfare, del Terzo Settore e del volontariato organizzata e promossa dalla Mozione Bersani / Bottini per l'Umbria.

Non è mancato neppure il richiamo diretto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto affinché assuma le responsabilità che sarebbero da attribuire ad un soggetto che concorre, per finalità statutarie,  allo sviluppo del territorio, specialmente per quel che riguarda gli impieghi da destinare al Piano Sociale e al sistema delle  imprese dell'Orvietano.

L'incontro, concluso dal direttore regionale di Legacoop Catiuscia Marini e partecipato dai presidenti delle cooperative sociali e dal mondo del terzo settore, è servito a rimettere al centro del dibattito congressuale del PD la concretezza dei temi economici e sociali.
Dal prossimo anno, è stato detto, si inaugura lo smantellamento del Fondo Sociale Nazionale. Un obiettivo raggiunto dal governo di centrodestra anche attraverso l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza. Per le politiche sociali si passerà dal miliardo di euro del 2008 ai 300 milioni del 2010. Un'erosione che è misura di una politica che riduce le risorse destinate al sociale per introdurre un sistema surrettiziamente caritatevole, in cui il ritiro dello Stato dalla cittadinanza sociale lascia alle singole persone  l'onere di risposte individuali. 

Il centrodestra, affermano i sostenitori di Bersani, rifiuta l'idea che le politiche sociali siano una parte determinante delle politiche economiche. Eppure, il mercato, da solo, non garantisce né la mobilità sociale che invece promette né le pari opportunità necessarie a realizzare l'uguaglianza delle condizioni di partenza. Oggi, in Italia, solo il 13% di chi nasce in uno specifico decile di reddito ha la possibilità di migliorare il proprio stato sociale. Detto altrimenti: chi nasce in una famiglia di operai, ha un'altissima probabilità, da adulto, di percepire il medesimo livello di reddito.
Anche il recente rapporto della fondazione di Montezemolo non può fare a meno di segnalare il blocco della mobilità sociale.  Ma il nuovo welfare di cui l'Italia ha bisogno per smuovere l'ascensore sociale non si fa senza nuove politiche economiche e fiscali. Perché se manca un'idea di ridistribuzione tramite un nuovo patto fiscale allora salta anche il sistema sociale  e il patto di cittadinanza.

L'intreccio di sviluppo, innovazione e coesione sociale - ha ribadito Catiuscia Marini - è fondamentale per la tenuta della società dinanzi alla crisi economica. I cittadini dell'Umbria - ha affermato Marini - subiscono meno pesantemente di altre regioni gli effetti della crisi perché ha sempre  intrecciato le politiche di sviluppo destinate ai territori e alle imprese  con le politiche di coesione. 

Il nuovo welfare ha senz'altro bisogno di grandi innovazioni, di nuovi strumenti e di nuove politiche adeguate ad una società globalizzata. Pur sapendo che priva della nobile e solida trama che tiene assieme diritti personali, politici e sociali l'idea di cittadinanza si dissolve assieme ai nuclei forti di libertà e giustizia sociale.  Idee antiche, queste, ma senz'altro necessarie a sostenere la prospettiva che un mondo più giusto è anche un mondo più ricco.

Pubblicato il: 20/10/2009

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