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NOTIZIE CORSIVI

Il testo integrale dell'intervento di Imolo Fiaschini

di Imolo Fiaschini

In relazione agli articoli pubblicati riguardanti l'Ospedale di Orvieto è d'obbligo per il sottoscritto, ex direttore generale della ASL 4 dal luglio 2006 al luglio 2009, contestare le affermazioni in esse contenute esplicitando quanto di seguito. 

Negli articoli vengono male interpretate, a mio avviso, alcune considerazioni sulla mobilità complessiva  fornite dalla Direzione Generale della ASL durante la recente conferenza stampa di presentazione del programma triennale di mandato.  

Considerazioni giustamente  tese a perseguire ed ottenere un indispensabile quanto doveroso e continuo miglioramento della funzionalità di tutti i servizi sanitari, quindi anche dell'ospedale di Orvieto che, in effetti, fin dal primo periodo dopo l'apertura del 2001, ha sempre palesato una  sensazione di ampie potenzialità solo parzialmente espresse e sfruttate, sensazione che era già ovviamente ancor più evidente e percepita anche dalla precedente direzione all'inizio del mandato nel 2006, periodo nel quale i dati sulla mobilità erano notevolmente peggiori degli attuali -il 2008 è stato, a livello aziendale, il primo anno in cui la mobilità passiva fuori regione non è aumentata rispetto al precedente, mentre è aumentata quella attiva (dati ufficiali regionali)-, per la mobilità extraregionale attiva e passiva del Distretto Orvietano vedasi dati di attività sotto riportati, tenendo conto che l'ospedale di Orvieto non è un'azienda ospedaliera ad alta specialità e che il sistema regionale si fonda su ospedali in rete.

Negli articoli suddetti viene infatti, sic et simpliciter, sentenziato che "il nuovo ospedale è stato progressivamente depotenziato e snaturato"; valutazione che può essere agevolmente smentita con i dati di attività che sotto riporterò, relativamente a quelli in mio possesso provenienti dall'ultimo periodo del mio mandato. 

Nel merito, nel luglio 2007 si presentò in evento pubblico alla presenza della Regione il piano di riordino, previa condivisione con la Assemblea dei Sindaci dell'Orvietano che, al contrario di quello che viene affermato nell'articolo "poco competente ed acritica", risultò invece essere nel percorso di condivisione assai competente, critica ma anche fortemente propositiva come dimostreranno poi i dati stessi nonché alcuni ulteriori avvii di percorsi territoriali quali:

·        la stipula del contratto per la nuova sede del Centro di Salute di Orvieto Scalo presso il realizzando complesso "Il Borgo"

·        e l'accordo di programma Comune-ASL-Regione per la valorizzazione degli immobili di proprietà con contestuale programmazione per l'accorpamento di tutti i servizi del centro storico in unica sede.

La allora Direzione dell'ASL con il fondamentale supporto della Regione, diede avvio quindi al piano che fu completamente realizzato, tra le altre azioni messe in campo, con:

·        la copertura di alcuni primariati fondamentali, al tempo scoperti

·        una riorganizzazione strutturale (terminata con i collaudi di legge a gennaio 2009) necessaria per:

o        l'apertura di una nuova sede per il Day Hospital oncologico (avvenuta nel 2008),

o       l'apertura del nuovo reparto di Medicina d'Urgenza (avvenuta nell'aprile 2009)

o       l'apertura del nuovo reparto di Riabilitazione Intensiva neuromotoria ed ortopedica (avvenuta nell'aprile 2009) con collegati letti funzionali, all'occorrenza variabili di numero, nell'area della Post Acuzie (se fa più piacere dal punto di vista lessicale può essere anche chiamata Geriatria).  

Il tutto in stretta integrazione funzionale tra i nuovi servizi offrendo risposte differenti, seppure in sinergia tra di loro, ai diversi bisogni determinati secondo il differente grado di intensità delle cure, ed in rete con il Pronto Soccorso-Accettazione e con il reparto di Medicina Generale, reparto peraltro molto adeguato ed efficace anche per l'utenza in età geriatrica

Un primo risultato già ben visibile, in periodi non di emergenza,  è la marcata diminuzione quantitativa dell'annoso fenomeno degli "appoggi" di malati fuori reparto, anche a fronte di un aumento dei ricoveri globalmente intesi. 

I risultati di tale lavoro, ottenuti anche nelle more dei disagi che un piano di riordino in parte anche strutturale necessariamente determina considerando che il tutto è a regime dall'aprile 2009 e che sono quindi da attendersi nel breve risultati ancora migliori, possono desumersi dal seguente confronto 2006/2008:

- n. globale ricoveri desunti dalle schede di dimissione (come inviati ufficialmente alla Regione):

 

- tendenza I semestre 2009 (dati rilevati in accettazione disponibili al 30/6/2009-da verificare a consuntivo con le schede di dimissione):

         .I semestre 2008: 4.503

         .I semestre 2009: 4.878, con una tendenza in attivo di + 375 ricoveri in un semestre

- fatturato globale prestazioni di ricovero:

 

 

 

Non merita alcun commento l'ipotesi, se riferita ad azioni o comportamenti del sottoscritto, di "maggioranza silenziosa dei dipendenti medici, paramedici e amministrativi non protetti o beneficiati dal sistema che si sentono abbandonati", tutti gli operatori dell'Ospedale di Orvieto sono certo ne hanno piena contezza e il costante, bilateralmente corretto e proficuo rapporto con le Organizzazioni Sindacali in tutto il triennio lo conferma.

Fatti salvi, naturalmente, casi singoli di aspirazioni pur legittime -primariati o altri incarichi- che il sottoscritto potrebbe non aver soddisfatto per aver effettuato, come è di competenza di qualsiasi direttore generale, scelte diverse altrettanto legittime. 

La presente comunicazione, portata comunque preventivamente a doverosa conoscenza dell'attuale Direttore Generale della ASL n. 4, si è resa necessaria sia per un doveroso rispetto alla professionalità del sottoscritto, che provvederà d'ora in avanti  a tutelarsi in ogni ambito consentito dalla normativa vigente qualora ravvisi elementi diffamatori o comunque pregiudizievoli, sia, a maggior ragione, per tutti i dipendenti dell'Ospedale di Orvieto che non devono nemmeno essere sfiorati dal dubbio che gli sforzi profusi nell'ultimo periodo e le loro professionalità non abbiano contribuito ad invertire una precedente tendenza negativa verso un graduale percorso virtuoso e a  portare già a risultati nettamente positivi seppure, come è ovvio e doveroso in sanità, sempre certamente e doverosamente migliorabili nel tempo. 

 

 

Pubblicato il: 19/10/2009

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