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NOTIZIE CORSIVI

La nuova rubrica A DESTRA E A MANCA

Fatti orvietani o no visti da Pier Luigi Leoni e Franco Raimondo Barbabella

foto di copertina

A destra e a manca. E' la nuova rubrica di Orvietosì  che si inaugura oggi ed è animata da Pier Luigi Leoni e Franco Raimondo Barbabella, la destra e la sinistra delle "cose", fatti orvietani o no visti da punti di vista diversi, certamente autorevoli.
I due sono amici fraterni da decenni e quindi le idee potranno risultare discordi ma il tono è quello amicale e piacevole che usano persone che vivono la "vita" con reciproco affetto.
Vorremmo attrarre i lettori nel ragionamento aperto da Leoni e Barbabella, non con i commenti, che in questa rubrica sono disattivi, ma con contributi firmati e spediti per e-mail a
dantefreddi@orvietosi.it , specificando nell'oggetto la rubrica "A destra e a manca".
Ci sarò qualche volta anch'io, non so se a destra o a sinistra o in mezzo. Ci vediamo lì.
Gli interventi dei lettori saranno inseriti nel pezzo della settimana.
Destra e manca "uscirà" ogni lunedì.

Dante Freddi

La rivincita

Caro Franco,

            non mi va, per il momento,  di menare il can per l'aia discettando con te di destra e di sinistra, o se si può ancora parlare di destra e sinistra, o che significhi oggi essere di destra o di sinistra ecc. Mi va piuttosto di chiedere il tuo aiuto per penetrare nei cervelli (per me impenetrabili) della gente orvietana che ritiene di essere di centrosinistra. Perché nei cervelli di centrosinistra cova, com'è umanamente comprensibile, il desiderio della rivincita. Ma per giocare, prima o poi, la partita della rivincita, ci vuole un candidato sindaco. Chi si cura della mia modesta presenza sulla scena politica sa che "io sto con Toni". E ristarò con Toni se egli sarà in gioco nella partita della rivincita. Per me è  facile, ma per i concittadini di centrosinistra la faccenda è complicata. Ecco allora che la tua conoscenza di quei cervelli, dai quali hai ricevuto onori e ferite, mi può aiutare a capire quali sono i personaggi in ballo per la candidatura alla carica di sindaco. Anche se non ne parlano, sono sicuro che ne pensano.

Dando per bruciati (almeno per il momento) personaggi come Stella (Loriana)  e Mocio, che ne dici dell'onorevole Trappolino, il giovane col fiore nel posto giusto, o del bravo Germani? O bisogna allargare la rosa?

Tuo Pier

 

Caro Pier,

            fornire un aiuto a te per capire di un qualche argomento qualcosa di più di quanto tu non abbia in realtà già capito non mi pare cosa facile. E in aggiunta vorresti addirittura che ti aiutassi a capire come funziona il cervello di gente di Orvieto quando si posiziona a centro e sinistra o a centro-sinistra o a centrosinistra! Vedi? Non so nemmeno qual è l'espressione corretta! No, la verità è che non mi considero competente in una materia tanto complicata, di sicuro più complicata del Cubo di Rubik. Un tempo forse ne sapevo di più: sapevo ad esempio perché da lì normalmente venivano tante ferite e rarissimi onori - ma ti sia chiaro, anche questa sapienza è stata una dura conquista, non certo un regalo! - Oggi, invece, trovo difficoltà a capire anche cose apparentemente scontate, come: esiste uno schieramento che si possa chiamare alleanza di centrosinistra? da chi è composto? quale ne è il collante ideale e progettuale? Trovo ovviamente naturale che da questa parte si pensi alla rivincita. Ma io credo che sia insano pensarci senza aver prima affrontato a muso duro le ragioni di una sconfitta tanto brutta e così a lungo cercata. Per ora non vedo riflessioni serie e dunque nemmeno prospettive credibili. Ed è chiaro che il punto di paragone è il bene della città. Tu dici non solo "io sto con Toni", ma "io ci ristarò" se e quando si dovesse andare alla partita della rivincita. E' bello avere queste certezze, ma io non ce le ho. Chi è in ballo quale possibile candidato sindaco? Ora? Volendo stare al gioco e volendo rimanere nel recinto del PD - ma questo non è un postulato della geometria euclidea - va bene Germani, forse meglio Trappolino, che peraltro non dovrebbe nemmeno lasciare lo scranno parlamentare. Sono convinto che la fertile fantasia di qualche "cervello" pensa però a soluzioni diverse, tipo il Personaggio, il Vippotto, insomma l'uomo (o la donna) della Provvidenza. Al centrodestra questa operazione per il momento è brillantemente riuscita, anche - si può dire, no? - con l'aiuto rilevante di pezzi del centrosinistra, ma io penso che alla fine le strategie di questo tipo non sono affatto strategiche e mostrano il fiato corto. I problemi al contrario sono tanti e di grande rilievo. Il modo in cui si è discusso e poi deciso sul bilancio mi pare indichi un approccio a questi problemi non proprio incoraggiante. Insomma, mi pare che anche dalle vostre parti ci sia bisogno di qualche riflessione più approfondita e di uno sguardo un po' più lungo e dritto. Non ti pare, caro Pier?

Tuo Franco


da Marco Sciarra
In bocca al lupo per questa nuova rubrica, sia agli autori che al direttore (ir)responsabile, che ho avuto modo di bazzicare per analoghi motivi
 


da Giorgio Santelli

Meno male che Pier e Franco ci sono. Prendetelo davvero come un augurio. Non solo a voi ma anche a tutti noi. In tempi di grande difficoltà nel comprendere quel che succede alla politica orvietana, avere la possibilità di leggere la vostra rubrica sarà d'aiuto un po' a tutti. A chi scrive di queste cose, ma anche a chi tenta di capire quel che succede a Orvieto per difendere - come può - questa città che mai come oggi rischia di finire nell'isolamento. E' un rischio reale, frutto di tante responsabilità: quelle di chi vorrebbe veder diventare Orvieto una piccola provincia del piccolo impero umbro, ma anche di una classe politica che ha perso slancio e non ha saputo trasformare una ricca eredità di progetti e idee in un progetto per il futuro. Vi leggerò, dunque, con passione. E proverò anche a farvi alcune domande. La prima ve la faccio immediatamente e l'interlocutore ideale è Franco. Come si esce da questa lotta intestina del centrosinistra che, a mio avviso, non coinvolge solo il Pd? Tutte le forze politiche della coalizione di centrosinistra hanno delle responsabilità. Queste responsabilità le vedo legate più alle strategie dei singoli personaggi politici piuttosto che ai partiti nel loro insieme. Ma quello che chiedo è: come si esce da questo cul-de-sac? Basta cancellare la classe dirigente e sostituirla semplicemente con i giovani? O c'è un percorso diverso? Penso che il tema possa essere sviluppato anche da Pier Luigi Leoni. Il centro-destra che si trova oggi al governo della città, ha davvero l'esperienza, la maturità e le capacità per risolvere una situazione che è davvero complicata? Da una parte, infatti, vi sono politici navigati ma che sono sempre stati all'opposizione. Dall'altra uomini di provata esperienza professionale che si trovano, però, a gestire un Comune che è cosa ben diversa da studi medici, alberghi, ristoranti e mondo delle consulenze e libere professioni. Insomma: questa città ha contemporaneamente bisogno di grande esperienza, di saggezza, di strategia politica, di novità e idee. Ha bisogno di "vecchio" e di "nuovo" nei due schieramenti. Nel quadro che conosciamo, le diverse cose possono convivere? O ci troviamo di fronte alla presenza di due essenze o principi opposti ed inconciliabili?

L'ultimo rischio che vedo è quello dell'assenza di punti di riferimento (che sono rappresentati dai progetti e dagli uomini e dalle donne che questi progetti li perseguono). In questa situazione, noi che siamo stati eletti in Provincia, rischiamo di navigare a vista perché non si capisce chi sono gli interlocutori. E' la maggioranza che è minoranza o la minoranza che è maggioranza? E a questo si aggiunge una sorta di pregiudizio che ci fa guardare al governo della città (e loro a noi) come "diversi" . Questo certamente non fa bene a Orvieto!


da Roberto Morucci

Un saluto a voi, ma prima di tutto, permettetemi di ringraziare il direttore Freddi per questa iniziativa.Una rubrica che ci permette un nuovo tipo di contatto con voi, a cui mi lega un'amicizia, con te Franco, pluridecennale,  grande mentore e con te Pierluigi, trovato avversario in consglio comunale, con il quale mi venne caldeggiato un proficuo dialogo proprio da Franco che ti ritiene, a ragion veduta, una delle persone più competenti e preparate, dotate di lealtà e coerenza. Iniziativa che, mi auguro, serva ad elevare di livello la politica e l'amministrazione ormai ridotte ad una cosa sciattosa e quantomeno opportunistica per il più della gente, ed a cercare, se non dare certezze, almeno un ideale o indirizzo a chi legge. Vi seguirò costantemente e cercherò, se lo vorrete, nel mio piccolo, di dare il mio modesto contributo che arriva dalle colline. Vostro, Roberto Morucci.


da Giampalolo Smuraglia

Da lettore attento di Orvietosi (e per la verità anche degli altri giornali on line) ciò che mi ha più stupito delle recenti vicende politiche di Orvieto è stato il clima con cui si è accolto e acclamato il nuovo sindaco, un clima da "santo subito" che - ovviamente sbagliando - ritenevo estraneo al carattere e soprattutto all'indole degli orvietani. Per fortuna c'é Pierluigi Leoni, in queste cose molto più "laico" di tanti altri, che sul nuovo sindaco ha speso e, se necessario, dice che spenderà ancora il proprio buon nome: e questa per me, che comunque conosco sì e no mezza messa, è una autorevole garanzia. Ad appassionarmi in questo momento sono però il quesito sulle possibili candidature che potrà in seguito esprimere la sinistra che Leoni ha posto a Franco Barbabella e la risposta problematica (non diplomatica) data da Franco. La discussione su questo punto mi riporta alla memoria, probabilmente per nostalgia più che per associazione di idee, una vicenda di trentacinque anni fa - la campagna per il No al referendum sul divorzio - che ad Orvieto fu qualcosa di simile a ciò che dovrebbero essere le primarie di oggi perché l'azione vincente del "Comitato per il No" - composto da democristiani fuori posto e da giovani cani sciolti (ma di pura razza) della sinistra - propose "dall'esterno" una forte necessità di rinnovamento alla classe dirigente e dominante di allora. Fu merito del partito socialista e del partito comunista cogliere l'opportunità di aprirsi a quella che allora ancora non si chiamava "società civile" e puntare su quei cani sciolti che erano - sono orgoglioso di poterlo ricordare - Franco Barbabella e Adriano Casasole. Tutto quanto sopra solo per dire che le risorse politiche possono cadere dall'alto, possono essere costruite nei laboratori dei partiti, ma possono anche - vivaddio - essere espresse da chi ne dovrà beneficiare. Se questo accadeva quando i grandi partiti erano veramente grandi partiti, perché non potrebbe accadere oggi? Ma forse oggi i partiti sono solo, più o meno, grossi.


 

da Leoni a Cerulli
Caro Fausto, ti chiedo di benedire questa esperienza col mio vecchio amico Franco R. Barbabella, che ha deciso di rinunciare alla dolcissima malinconia di prolungati silenzi. Come hai visto, si tratta di un tavolo al quale sei invitato.

Cordialmente, Pier Luigi Leoni   


 da Mario Tiberi                     

Ho accolto con curiosità e interesse la nascita su OrvietoSi della rubrica settimanale "A destra e a manca" e l'ho "benedetta", come è giusto benedire, ogni iniziativa che possa contribuire ad alimentare e far crescere il libero dibattito cittadino e non solo.

La stagnazione o la regressione della libera circolazione delle idee è un nefasto segnale per una democrazia che vuol essere moderna ed aperta e che rifugga da ogni e qualsiasi spinta o tentazione autoritaria ed involutiva. In quest'ottica e con questo spirito, mi permetterò ogni tanto di intervenire con qualche scritto più o meno bislacco e sempreché l'amico Direttore Dante Freddi mi consideri degno di tale onore.

Voglio essere sincero: tutto mi aspettavo dal primo "faccia a faccia mediatico" tra Pierluigi e Franco Raimondo fuorché si dibattesse della rivincita, apparentemente in fase di avanzata preparazione, da parte del centro-sinistra come se fossimo alla vigilia del rinnovo amministrativo del Consiglio Comunale di Orvieto e non già a soli tre mesi, o poco più, dall'insediamento della nuova Amministrazione di centro-destra.

Il Sindaco Concina è stato eletto con un largo suffragio popolare e detiene, legittimamente, il diritto-dovere di governare la nostra città e di cimentarsi per dimostrare se ha o meno le capacità e le qualità giuste per essere un buon amministratore pubblico o no. Poi sarà giudicato, ma ora mi pare troppo presto per farlo.

Ritengo che il grido "alle urne, alle urne", che inizia a serpeggiare in alcuni ambienti cittadini, non abbia al momento fondamento né politico né giuridico anche perché rientra nei canoni della moralità di dare il tempo al tempo e di consentire al legale rappresentante della nostra comunità di esercitare la funzione pubblica che gli è stata assegnata dal voto del popolo orvietano.

Oltretutto il PD, ancora in fase di sbandamento e di confusione propositiva, non sarebbe allo stato attuale in grado di garantire né personale né idee di alternativa efficace e credibile e, dunque, di operare fattivamente per il bene comune a cui, spero, tutti tendiamo. Me ne duole dirlo, da esponente del PD stesso, ma la realtà è questa e non possiamo e non dobbiamo nascondercela.

Con apprezzamento e viva stima per il Tuo prezioso lavoro di operatore dell'informazione, Ti saluto cordialmente.


Pubblicato il: 19/10/2009

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