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Commissione Piave. Arriva un importante professore romano

Dovrebbe completare la commissione esaminatrice. Un esperto di finanza ed economia, con le competenze necessarie per esaminare il complesso bando della caserma Piave e soprattutto l'aderenza tra le richieste del bando stesso e le risposte presentate

ORVIETO - Un importante professore romano per la commissione esaminatrice delle buste della Piave. Dovrebbe arrivare in queste ore l'ok definitivo dell'ennesimo esperto non orvietano che il sindaco Toni Concina intende portare in città per affrontare le questioni più delicate e importanti sul tappeto. Così dopo il manager, Maurizio Romiti al Bilancio e dopo l'amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes nel cda della Te.Ma., Concina ha in serbo un altro nome. Un esperto di finanza ed economia, con le competenze necessarie per esaminare il complesso bando della caserma Piave e soprattutto l'aderenza tra le richieste del bando stesso e le risposte presentate. Sarebbe questo il motivo per cui la commissione è ancora in fase di insediamento e le buste non sono ancora state aperte. Ma - è pronto a giurare il sindaco - "è questione di ore" e poi tutto procederà molto velocemente. Come noto, per l'operazione di riqualificazione della ex caserma Piave (nel bando è compreso anche l'ex ospedale) ci sono due progetti: il primo fa capo ad una cordata imprenditoriale composta da Compagnia Fondiaria spa, Civita Servizi e Marsilio Editore, il secondo progetto è siglato, invece, da Architetti associati Pediconi - Magagnini. "Va detto che il bando era talmente complicato che spero che almeno una delle due proposte sia aderente al bando stesso. Diversamente dovremmo cominciare a farlo un altro in grande fretta. Perché siamo convinti che la Piave non deve essere un volano di arretratezza e di ritardi. Anche noi vogliamo venirne a capo quanto prima. L'apertura delle buste avverrà e ci sarà una valutazione rapida della durata di pochi giorni". Queste le dichiarazioni ufficiali rese recentemente dal primo cittadino, sollecitato sull'argomento da Evasio Gialletti (Sinistra e Libertà) che gli chiedeva conto dei ritardi sull'apertura delle buste. Da qui si parte. E lo si farà, probabilmente, ormai a ore. Le complicazioni, i dubbi non sono pochi. Uno poi è macroscopico. Nel bando - come fa osservare il capogruppo del Pdl, Stefano Olimpieri - è compresa anche la riqualificazione dell'ex ospedale che non è ancora nelle disponibilità del Comune. È legittimo? Quali garanzie hanno gli investitori e quali saranno a questo punto le conseguenze? All'epoca in cui il bando venne pubblicato (22 agosto 2008), il Comune era convinto, infatti, di portare a termine, in un breve lasso di tempo, l'acquisto dell'ex ospedale dalla Regione. Ma poi l'operazione si è arenata in maniera del tutto inaspettata, a quanto pare, per le tasse che la Regione dovrebbe pagare per il trasferimento della proprietà (20 - 30mila euro che moltiplicato per le varie realtà regionali interessate fanno una bella cifra). La questione è tuttora in fase di stallo e il Comune di Orvieto si ritrova ad aver inserito in un bando di concessione un bene del quale non ha ancora la titolarità. E chissà quando potrà averla. Nel frattempo - altra questione fondamentale sul tappeto - in questi giorni, l'assessore al Bilancio Maurizio Romiti ha iniziato una serie di approfondimenti con i dirigenti comunali dei vari settori, per abbozzare il preventivo 2010, banco di prova decisivo a cui la città, e soprattutto il centrosinistra, aspetta il sindaco e il suo esecutivo.

Pubblicato il: 17/10/2009

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