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Rilancio dell'Ospedale di Orvieto. Comune e ASL per contrastare la perdita di attrattività del 'Santa Maria della Stella'

Per Massimo Rosmini "l'ammissione da parte dei vertici dell'ASL che il problema esiste fa ben sperare nella volontà di cominciare a risolvere i problemi

L'Amministrazione comunale di Orvieto si dichiara al fianco della nuova direzione generale dell'ASL 4 di Terni per contrastare la perdita di attrattività del "Santa Maria della Stella"

Il fenomeno dell'esodo di pazienti verso altri territori è stato lamentato nei giorni scorsi dallo stesso neo direttore generale dell'ASL Vincenzo Panella che, nel presentare la sua "cura" per governare l'azienda sanitaria provinciale, si è detto preoccupato per una situazione che va recuperata partendo dai dati oggettivi sull'utenza dell'ospedale orvietano. Preoccupazione che è stata condivisa anche dall'Assemblea dei sindaci dell'Ambito n. 12 che ha già chiesto un incontro urgente con la nuova dirigenza dell'ASL provinciale.
"L'ammissione da parte dei vertici dell'ASL che il problema esiste - dice il vicesindaco e assessore alla Sanità, Massimo Rosmini - fa ben sperare nella volontà di cominciare a risolvere i problemi. Il Comune di Orvieto farà del tutto per favorire i necessari cambiamenti organizzativi e strutturali affinché il nostro nosocomio si affermi per la qualità e la tempestività dei servizi".

"Dopo la soppressione della USL di Orvieto oltre dieci anni fa - precisa Rosmini - questo territorio ha perso la sua autonomia gestionale e la possibilità di soddisfare le esigenze e le necessità della popolazione residente. Altre logiche centralistiche a livello regionale che hanno privilegiato Perugia e Foligno, hanno poi costretto questo territorio sempre più ai margini per importanza, investimenti e risorse. Oggi, la nuova Amministrazione comunale e con essa l'Assemblea dei sindaci, intendono porsi come interlocutori qualificati ed influenti nelle scelte strategiche della sanità umbra e della gestione dell'ASL n. 4 per quel che riguarda il territorio e la popolazione dell'Ambito n. 12".

"Il nuovo Ospedale di Ciconia, nato per essere uno dei punti di riferimento della rete ospedaliera umbra e per assolvere un ruolo fondamentale nella gestione delle emergenze-urgenze, funzione derivante dalla sua localizzazione vicina all'autostrada - prosegue- è stato progressivamente depotenziato e snaturato. Ora è necessario riappropriarci della sanità del nostro territorio mettendo al centro dell'attenzione  i diritti e i bisogni dei cittadini, dando soluzione cioè a quei problemi che da tempo sono segnalati da cittadini, associazioni e tribunale del malato. Problemi come la carenza di personale, l'insufficienza dei posti letto per i ricoveri, i trasferimenti in altri ospedali, le liste d'attesa per visite specialistiche ed accertamenti radiologici ed endoscopici, le cure mediche ed interventi chirurgici". "E' necessario, poi, verificare i progetti di ristrutturazione e le modifiche della struttura ospedaliera che comportano investimenti importanti, sottoposti all'approvazione dell'assemblea dei sindaci e votati spesso in maniera poco competente ed acritica. E' fondamentale anche recuperare un rapporto diretto con la maggioranza silenziosa dei dipendenti medici, paramedici e amministrativi non protetti o beneficiati dal sistema che si sentono abbandonati. Infine, occorre privilegiare quando possibile la valorizzazione delle professionalità interne che si ascrive come patrimonio della nostra collettività".

"Il nostro territorio - conclude Rosmini - è ricco di associazioni di volontariato che si esprimono negli ambiti della salute, con le quali occorre stringere rapporti non occasionali ma costruttivi e duraturi utilizzando i loro suggerimenti, infine, si deve aumentare la disponibilità di accoglienza per gli anziani presso strutture specializzate e riaprire il reparto di geriatria presso l'Ospedale. Sono temi concreti sui quali le istituzioni locali e l'ASL di terni devono misurarsi con azioni concrete".

Pubblicato il: 10/10/2009

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