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APICOLTURA UMBRA: VOTATO IL PIANO TRIENNALE 2009-2011

Un settore gestito prevalentemente in forma hobbistica ma che ha il duplice merito di assicurare produzioni di qualità

 L'Assemblea di Palazzo Cesaroni ha approvato a maggioranza, con 15 sì e 7 no espressi dai consiglieri del
Pdl, il Piano triennale 2009-11 per l'apicoltura umbra che si propone di tutelare un settore gestito prevalentemente in forma hobbistica ma che ha il duplice merito di assicurare produzioni di qualità in un settore che fa ampio ricorso alla importazione e di difendere importanti biodiversità vegetali del territorio umbro.
Alle critiche dell'opposizione che, con il relatore di minoranza Raffaele Nevi (Fi-Pdl) ha evidenziato il dimezzamento dell'impegno finanziario per il 2009, "solo 40mila euro invece degli 80mila annunciati dalla stessa Giunta: un problema evidente per le imprese che hanno già programmato interventi", ha risposto l'assessore regionale all'agricoltura Carlo Liviantoni, assicurando  che per gli apicoltori umbri, "sarà possibile attingere anche alle ingenti risorse del Piano di sviluppo rurale che complessivamente attiva circa 8-9 milioni di cofinanziamenti: una scelta che consentirà di destinare agli apicoltori umbri maggiori risorse rispetto a quelle distribuite nel triennio precedente".

Illustrando i contenuti del Piano, il relatore di maggioranza Franco Tomassoni, presidente della seconda Commissione, ha detto che, in Umbria sono attivi circa 33mila alveari, quasi tutti stanziali e gestiti a livello prevalentemente hobbistico. Producono  mediamente tre quintali di miele e l'intera produzione annua incide per il 2,8 rispetto a quella nazionale, che si caratterizza per essere fortemente deficitaria rispetto alla domanda interna di miele e tale da dover ricorrere sistematicamente ad una importazione annua, la più alta d'Europa, pari a 15mila tonnellate che arrivano sul nostro mercato da paesi terzi come centro e sud America, Est Europa e sud Africa. Il Piano umbro che tutela un'attività comunque di nicchia, ma importantissima per la difesa e la valorizzazione del territorio umbro e delle sue biodiversità vegetali, si propone nello specifico di: valorizzare il miele umbro, diffondere nuove tecniche apistiche, migliorare i sistemi di prevenzione e cura delle patologie, dotare le aziende di moderne attrezzature per l'allevamento e la lavorazione del miele, certificare la qualità del prodotto". Sul fronte delle risorse si prevede di onfermare i 240mila euro del triennio scorso con l'impegno della Giunta ad integrare in sede di assestamento di bilancio la disponibilità attuale di 40mila euro che dovrà essere raddoppiata".
Voteremo contro l'atto ha detto invece il relatore di minoranza Raffaele Nevi (Fi-Pdl) "perché, con stupore, abbiamo letto la parte relativa al piano finanziario che rinvia la ripartizione delle risorse destinate agli apicoltori alla legge finanziaria regionale. Ricordo che nel triennio 2006-08 sono stati stanziati 240mila euro e su queste disponibilità date per certe dalla Giunta, molti apicoltori hanno basato i loro programmi.
Ora la stessa Giunta che prevedeva di confermare lo stanziamento precedente scrive nel Piano che ci sono solo 40mila euro, a fronte delle 80mila che servirebbero ed auspica di far fronte all'impegno con eventuali avanzi di amministrazione. Le imprese hanno bisogno di certezze e di sapere quali investimenti programmare. C'è un problema di serietà anche nei confronti del Consiglio: manca il rispetto di quanto dispone la legge e il problema deve essere oggetto di attenzione anche da parte della presidenza dell'Assemblea".
Prima del voto finale sull'atto e dopo un breve rinvio, l'assessore Carlo Liviantoni, chiamato in causa dalle osservazioni del relatore di minoranza, ha detto: "La Giunta sta facendo scelte diverse in tema di risorse, anche in ragione del fatto che per gli apicoltori sarà possibile attingere ai fondi del Piano di sviluppo rurale che complessivamente attiva circa 8-9 milioni di cofinanziamenti. Il settore che necessita di
una forte spinta ad innovare, potrà comunque contare su un insieme di disponibilità superiori al triennio passato".
Pur prendendo atto delle assicurazioni dell'assessore, Raffaele Nevi ha confermato il voto contrario di tutto il Pdl, evidenziando "le contraddizioni esistenti fra quanto annunciato dall'assessore e quanto risulta ufficialmente disposto dalla proposta di Piano portata all'esame dell'Aula".

Pubblicato il: 07/10/2009

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