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Palazzo del Gusto, il Comune detta le regole

L'assessore allo Sviluppo economico e all'agricoltura, Antonio Barberani afferma che "il San Giovanni così com'è non funziona, occorre rilanciarlo tenendo conto che Orvieto è famosa nel mondo per il vino". Altrimenti l'Amministrazione realizzerà altrove i suoi progetti

ORVIETO - Palazzo del Gusto, il Comune detta le regole. Nel vivo del confronto avviato tra le istituzioni per riorganizzare le attività del complesso del San Giovanni, interviene a gamba tesa l'assessore allo Sviluppo economico e all'Agricoltura, Antonio Barberani. "Il San Giovanni così com'è non funziona - dice Barberani - occorre rilanciarlo, tenendo conto che Orvieto è famosa nel mondo per il vino". L'assessore non usa giri di parole e appare restio anche ad adoperare il nome di "palazzo del Gusto" per l'istituzione della Provincia, nome col quale da anni si identifica la struttura. "Il comparto agroalimentare - e nello specifico le aziende vitivinicole - è un elemento di eccellenza nel panorama economico del nostro territorio - afferma Barberani -. In quanto tale va valorizzato coinvolgendo le attività che lo riguardano". "Il complesso del San Giovanni così com'è non funziona - insiste l'assessore - occorre rilanciarlo tenendo conto, appunto, che Orvieto è famosa nel mondo per il vino. In questo contesto, un'ipotesi di totale rifunzionalizzazione del San Giovanni non può non tener conto degli operatori, delle categorie e dei professionisti di questo settore". Tutto da rivoluzionare, per l'assessore che arriva a minacciare iniziativa autonome da parte del Comune se l'amministrazione provinciale non dovesse seguire la strada del confronto e della partecipazione nel progettare la nuova organizzazione del complesso del San Giovanni. "Qualsiasi scelta autarchica e che riproduca l'attuale modello di gestione di quella struttura - aggiunge Barberani - non sarà condivisa. L'amministrazione comunale guarda con grande attenzione alle problematiche inerenti l'agricoltura, in questo senso sarebbe auspicabile quindi che per il rilancio del complesso del San Giovanni si realizzasse in tempi rapidi una concertazione istituzionale tra Regione, Provincia e Comune e le organizzazioni di categoria. Se ciò non avvenisse, il progetto a cui stiamo da tempo lavorando, potrebbe essere realizzato in un'altra sede e in forma autonoma". Il palazzo del Gusto, di proprietà della Provincia, è un intero convento rinascimentale (il San Giovanni, appunto) dedicato all'enogastronomia del territorio orvietano e alle eccellenze dell'Umbria e della Cittaslow. Il progetto è nato da un'intesa tra Comune, Provincia di Terni e comunità montana "Monte Peglia e Selva di Meana".  

I toni propositivi e insieme minacciosi di Barberani e i messaggi lanciati agli altri enti amministrati dal centrosinistra, Provincia e Regione, preludono ad un acceso dibattito sulla destinazione d'uso del convento, sede dell'Enoteca regionale dell'Umbria e quindi già, con tutti i suoi limiti, destinato alla valorizzazione del nostro patrimonio vitivinicolo. Però si può certamente fare meglio e l'iniziativa di Barberani è utile anche per parlare di promozione con i suoi attori principali, gli agricoltori, e magari convincerli, nel futuro, a sostituirsi al buon Trento doc nella sponsorizzazione di Umbria Jazz Winter.

Pubblicato il: 06/10/2009

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