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Acas, contratto in alto mare e dipendenti con l'acqua alla gola

La situazione dei ventisette dipendenti dello stabilimento orvietano si fa sempre più drammatica

ORVIETO - Acas, contratto in alto mare e dipendenti con l'acqua alla gola. A distanza di oltre tre mesi dallo scandalo della maxi evasione fiscale dell'azienda orvietana di call center che ha messo a rischio 216 posti di lavoro, la situazione dei ventisette dipendenti dello stabilimento orvietano si fa sempre più drammatica. Non solo, continuano ad incalzare tentativi di pignoramento per azioni di recupero crediti, ma il contratto d'affitto di ramo d'azienda con la "Radio Call Service" di Messina che sembrava cosa fatta, non è ancora stato ufficialmente siglato. Risultato: il personale, che già dal mese di giugno non percepisce lo stipendio, comincia a prendere altre strade. Al centralino sanitario ci sarebbero già quattro unità in meno e i dipendenti finirebbero per dover sottostare a turni massacranti, sotto l'esigenza pressante di smaltire il lavoro. La pazienza adesso è al colmo, soprattutto dopo quattro mesi senza paga. La fine di settembre è tuttavia una scadenza cruciale. Entro fine mese, infatti, è necessario definire il bando per l'assegnazione della commessa con la sanità siciliana che è stato vinto da Acas, ma non ancora assegnato, proprio in virtù delle note vicende fiscali e giudiziarie. E sempre per la fine la fine del mese c'era l'impegno dichiarato da parte dell'imprenditrice Giovanna Bernini, titolare a tutt'oggi di Acas service, ad affrontare la questione delle retribuzione pregresse, ovvero: "entro settembre dovrebbe essere affrontato anche il tema più complessivo delle pendenze economiche dei lavoratori". È quanto rese noto il Comune di Orvieto, i primi di settembre, all'indomani dell'incontro del tavolo regionale sulla vicenda promosso proprio dal sindaco di Orvieto. Al tavolo era presente anche la Bernini che prospettò, in prima persona, la soluzione dell'affitto di ramo d'azienda alla società messinese come unica strada per uscire dalla crisi finanziaria e affrontò anche il tema scottante degli stipendi non pagati. Giovanna Bernini è stata denunciata dalle fiamme, i primi di luglio, per violazione alle norme penali - tributarie per aver evaso tasse per un totale di tre milioni di ricavi.

Pubblicato il: 29/09/2009

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