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Orvieto. Non vogliamo vivere da poveri

di Dante Freddi  Ci attendiamo che l'esperienza di Concina e Romiti si eserciti nel far rendere al meglio lo straordinario patrimonio della città. Non vogliamo essere trascinati nel tenore di vita di un paesello da ventimila abitanti . Per questo saremmo stati capaci da soli, orvietani o alleronesi

di Dante Freddi

Un debito di sette milioni di euro, quattro volte, più o meno, superiore al previsto, oneri enormi, debiti non iscritti in bilancio, derivati devastanti gestiti pessimamente, problemi di cassa.  Ma anche un record: ciascuno orvietano è indebitato in derivati per mille euro, il debito di tal genere più alto in Italia.
Questo quanto è emerso dalla conferenza stampa del sindaco Concina e dell'assessore Romiti, che hanno illustrato in grandi linee la situazione del bilancio del Comune di Orvieto e accennato alla possibile uscita dalla condizione "disastrosa" in in cui si trova. Concina e Romiti non sono entrati nei particolari, "un po' perché non siamo pronti un po' per rispetto alla commissione consiliare a cui dobbiamo prima presentare situazione e soluzioni"- ha detto Romiti. Comunque, le soluzioni dovrebbero essere "piccoli interventi di natura patrimoniale", maggiore redditualità del consistente patrimonio del Comune, spese più oculate e produttive. Il programma di risanamento sarà approntato nei prossimi mesi ma durerà anni. Della Piave, su cui Mocio ed i suoi speravano per risolvere la questione, Concina ha ribadito che si apriranno presto le buste, si verificherà la rispondenza al bando delle offerte, molto probabilmente si dovrà cominciare daccapo. Il Consiglio comunale per il riequilibrio del bilancio sarà rimandato di una settimana e si terrà durante la prima decade di ottobre. Immaginiamo per sistemare meglio i conti e rapporti politici per approvare la manovra, altro scoglio pericolosissimo. Insomma, ne sapremo di più più in là.

Ma pagare i debiti vecchi serve a poco se si continua a spendere, sembra anche quest'anno, un milione di più di quanto entri, come ha dichiarato l'assessore Romiti.
Se risparmiare, dicono alcuni, è il primo guadagno, mi sembra però che la genialità si còlga di più in chi trova opportunità di nuovi guadagni piuttosto che in tagli delle spese.
Noi ci attendiamo questo. Ci attendiamo che l'esperienza di Concina e Romiti si eserciti nel far rendere al meglio lo straordinario patrimonio della città,  da loro stessi riconosciuto importante ed in grado di generare risorse, di tagliare dove è necessario e giusto, di offrire un equilibrio contabile duraturo ma che non ci trascini nel tenore di vita di un paesello da ventimila abitanti .
Per questo saremmo stati capaci da soli, orvietani o alleronesi.
Difficile, eh?

 

Pubblicato il: 28/09/2009

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