Comune di Orvieto. Personale preoccupato per la rottura del patto di stabilità

ORVIETO - Personale in allarme al Comune di Orvieto per lo sfondamento del patto di stabilità deciso dalla giunta Concina. A farsi portavoce delle preoccupazioni dei dipendenti è la segreteria della funzione pubblica della Cgil di Terni, all'indomani dell'assemblea con i propri iscritti.

Il personale del Comune di Orvieto teme di pagare in prima persona le spese per le conseguenze che lo sfondamento del patto porterà con sé. Niente assunzioni, niente mutui, ventilate esternalizzazioni di servizi. I timori sono tanto più forti, soprattutto in considerazione del fatto che già nel 2006, per risolvere un altro momento assai critico per le finanze comunali, l'amministrazione di allora aveva adottato la stessa misura, penalizzando i dipendenti.

"Già nella fase della costituzione del fondo per il salario accessorio per il 2009 - spiega in una nota la funzione pubblica della Cgil - i lavoratori pagano l'impossibilità di procedere al finanziamento aggiuntivo dell'1,5 delle risorse variabili previsto dal contratto collettivo recentemente sottoscritto, in quanto anche la precedente amministrazione ha sforato il patto di stabilità nel triennio cui il contratto fa riferimento. Inoltre - aggiunge la funzione pubblica - nell'anno 2010 sarà impossibile per l'amministrazione effettuare scelte che riguardano l'implementazione dell'organico a qualsiasi titolo effettuate, con danno per alcuni importanti servizi per i quali negli anni l'ente ha attivato tipologie contrattuali che hanno generato forme di precariato storico che sarà necessario superare".

Il personale si dice preoccupato e fortemente contrario anche rispetto a qualsiasi ipotesi di esternalizzazione dei servizi.

 "È importante - viene ribadito nella nota diffusa dalla segreteria provinciale del sindacato - salvaguardare e rilanciare la funzione sociale dell'amministrazione comunale di Orvieto che riveste ruolo strategico per il territorio, soprattutto a tutela delle fasce sociali più deboli e svantaggiate e che maggiormente soffrono i risvolti negativi di questa grave congiuntura economica, ed è necessario perseguire politiche volte al mantenimento ed ampliamento dei servizi erogati all'utenza".