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Bilancio. Un disastro da sette milioni

Arriverebbe a tanto il debito del Comune di Orvieto. Non c'è ancora la soluzione per risolvere il problema ma la giunta sta costruendo il piano di risanamento, che sarà lungo e doloroso. Un record: gli orvietani sono gli italiani più indebitati individualmente in "derivati", mille euro a testa

foto di copertina

ORVIETO - Il buco si allarga: da 5 a 7 milioni. Orvieto è una città iper indebitata. Un disastro superiore ad ogni attesa. È con questo tono, e senza una soluzione da rendere pubblica, che il sindaco Toni Concina e il suo assessore alle Finanze, Maurizio Romiti hanno parlato ieri mattina di fronte ai giornali della situazione economica - finanziaria del Comune, alla vigilia dell'assestamento di fine mese. Che è slittato - è definitivo, a questo punto - ai primi di ottobre: il 7 o l'8. Da dove derivino i 2 milioni in più della manovra, rispetto ai 5 che erano noti, però, non è stato detto nel dettaglio. Né sono stati fatti tutti i passaggi istituzionali per poter illustrare le soluzioni. "Quelle di cui si parla" si è limitato a dire il sindaco, riferendosi alle alienazioni e alla messa a reddito dell'esistente, in primis del parcheggio di via Roma.

Concina ha annunciato, però, che appena superato il riequilibrio, darà il via ad una "seria manovra virtuosa, secondo gli schemi già utilizzati in altre città iper-indebitate, coinvolgendo doverosamente la Ragioneria Generale dello Stato e successivamente la Corte dei Conti". Orvieto sarebbe nei guai fino al collo anche con i derivati. "Il problema dei derivati è grave per tanti enti locali - ha detto il sindaco - ma in nessun caso così grave come ad Orvieto. Per i derivati, il debito cui sottostà ogni cittadino è più alto d'Italia, circa mille euro".

L'assessore Romiti ci ha messo il carico: "Una situazione che si fa fatica a capire come possa essere avvenuta e che denota superficialità, postazioni fatte non correttamente e debiti fuori bilancio. In due - tre mesi - ha anche detto - ci possiamo avvicinare a migliorare la situazione".

Concina che ha ammesso di essere "tirato per la giacchetta con richieste di segnali autoritari o peggio di qualcosa che somiglia a bagni di sangue", ha lanciato anche messaggi più "politici": "Le responsabilità - ha detto - sono tante, gravi e molto diffuse. Fa inorridire la tranquillità con la quale persone o gruppi che hanno partecipato a costruire questo disastro, ora si permettano di dare lezioni di buona amministrazione. Nell'ultimo consiglio comunale - ha aggiunto - siamo riusciti a far ritirare mozioni e programmi di governo. Confido nel fatto che i rappresentanti del centrosinistra capiscano la gravità delle responsabilità passate e consentano alla giunta di lavorare in maniera coordinata, assumendo comportamenti corretti e costruttivi e non di improbabili censori".

Pubblicato il: 25/09/2009

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