La Soprintendenza non lascia, raddoppia. Parola della direzione regionale

ORVIETO - Solo un fraintendimento alla base dei timori sulla soppressione degli uffici di Orvieto della Soprintendenza. A gettare acqua sul fuoco è il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Francesco Scoppola che interviene all'indomani dell'allarme lanciato dall'assessore alla Cultura del Comune di Orvieto, Antonio Barberani.  "L'allarme deve aver avuto origine solo per un fraintendimento circa la cessazione delle attività della Soprintendenza mista, che in effetti è da tempo soppressa" fa notare Scoppola, richiamando l'attuazione del decreto in materia del 2007. Secondo quanto concordato con la vecchia amministrazione e con le autorità cittadine la Soprintendenza per Orvieto assicura "un cambiamento mirante al potenziamento dell'ufficio di Orvieto del ministero per i Beni e le Attività Culturali" a cui si starebbe dando seguito.

"Si deve rammentare che non improvvisamente, ma con una direttiva dell'aprile 2009 veniva, senza alcuna fretta e con ogni necessaria prudenza, data attuazione agli accordi, stabilendo che le diverse Soprintendenze fossero presenti nell'ufficio di Orvieto (di cui si teme la chiusura) in giorni fissi e prestabiliti della settimana, in modo da garantire nello stesso ufficio la possibilità di affrontare questioni relative alle diverse discipline della tutela - afferma Scoppola - Se, sempre con la massima cautela e prudenza, trascorsi alcuni mesi a quelle disposizioni si sta dando graduale attuazione (naturalmente dandone anticipatamente comunicazione al nuovo sindaco, il 14 settembre), ciò non significa che si intenda chiudere improvvisamente un ufficio, ma semmai potenziarlo e articolarlo tra diversi ambiti disciplinari, ampliandone la competenza che risulterà estesa a varie materie".