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Ricapitalizzazione del SII. Orvieto non dà un euro

La nuova amministrazione non intende versare un centesimo al Sii per la ricapitalizzazione deliberata dallo stesso Servizio idrico integrato di Terni, a novembre 2004, che impegna il Comune di Orvieto, in quota parte, per 737mila 472 euro

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ORVIETO - Scaduta, inopportuna e irregolare. In una parola: illegittima. La nuova amministrazione non intende versare un centesimo al Sii per la ricapitalizzazione deliberata dallo stesso Servizio idrico integrato di Terni, a novembre 2004, che impegna il Comune di Orvieto, in quota parte, per 737mila 472 euro. Dettaglio non trascurabile: l'amministrazione uscente ad aprile scorso aveva già deliberato la sottoscrizione in questione. Tutto da rifare, invece. La nuova amministrazione, infatti, ha bloccato tutto: la pratica che doveva servire alla sottoscrizione di un prestito ad hoc con la Cassa depositi e prestiti e che doveva andare in approvazione nel consiglio comunale di ieri, è stata bloccata sabato scorso, in commissione bilancio, e quindi ritirata dall'ordine del giorno dell'assise. Motivo: il Comune, nulla dovrebbe al Sii, per una lunga serie di ragioni.

 "In primo luogo - spiega l'avvocato Guido Turreni, vicepresidente del consiglio comunale che ha lungamente studiato la vicenda - se anche la ricapitalizzazione fosse finalizzata a investimenti e non a ripianare le perdite (cosa che non crediamo) sarebbe comunque illegittima. I tempi sono scaduti ormai da circa quattro anni. Senza contare i 3 milioni di euro che il Sii deve al Comune di Orvieto per il conferimento dell'infrastruttura. Dal mio punto di vista, insomma - conclude l'avvocato Turreni - sono per applicare il principio della compensazione". In parole povere: il Comune di Orvieto non darà un euro al Sii, fintanto che la società non avrà sistemato tutte le pendenze. 

Così la pratica è al momento in sospeso, in attesa di approfondimenti che verranno richiesti al Servizio idrico integrato di Terni. La ricapitalizzaione della società cortile, da 2.640.000 euro a 19.536.000 del novembre 2004, era già stata oggetto di polemiche per il sospetto che  l'iniezione di risorse servisse a ripianare debiti costringendo i Comuni ad un'operazione illegittima: accendere mutui per coprire delle perdite.

Nel corso della riunione della commissione bilancio, è emersa anche la volontà di tutte le forze politiche di procedere ad una rivalutazione delle modalità di erogazione del Sii in quanto, sia la gestione delle infrastrutture comunali, sia il servizio reso ai cittadini è da più parti stato insufficiente e non soddisfacente. Alcuni esempi? Diverse frazioni non sono sufficientemente coperte dal servizio idrico e infrastrutture, come in località La Gabelletta dove ci sono 4 chilometri di acquedotto ancora fuori terra, il cui stato è stato definito "ingiustificabile".

L'assessore Barberani, presente in luogo dell'assessore Romiti , ha dichiarato l'intenzione di procedere all'immediato richiamo del Sii sull'attenta esecuzione degli obblighi derivanti dalla convenzione con i comuni d'ambito, e ad una corretta esecuzione della "Carta dei servizi" nei confronti dei cittadini. Inoltre, ha espresso la volontà che per i servizi pubblici, in questo ambito come in tutti gli altri, vi sia un più attento rispetto delle regole e delle esigenze dei clienti-utenti, oltre che del ruolo delle amministrazioni facenti parte dell'aAmbito.

Pubblicato il: 22/09/2009

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