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Il Pendolarismo al centro della discussione nel Consiglio Provinciale di Terni

di Giorgio Santelli L'Orvietano chiama la Provincia ad un protagonismo diretto a difesa del territorio. In discussione una mozione firmata da Giorgio Santelli, (IdV indipendente) da Stefano Garillo (PD), Daniele Longaroni (Pd) Andrea Sacripanti (PDL) e Francesco Tiberi (PDL)  

di Giorgio Santelli , consigliere provinciale IDV, presidente dell'assemblea dei sindaci del Circondario orvietano

Oggi, lunedì 21 settembre, in Consiglio Provinciale arriva una mozione importante per il nostro territorio. Ed è il primo vero atto del Circondario di Orvieto per questa legislatura, sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione eletti nel territorio: con me è stata sottoscritta da Stefano Garillo (PD), Daniele Longaroni (Pd) Andrea Sacripanti (PDL) e Francesco Tiberi (PDL).

 Si tratta di una mozione sul tema del pendolarismo che, all'unanimità, la Conferenza dei Presidenti di gruppo ha inserito con urgenza nell'ordine del giorno del Consiglio. Non è un atto semplice, che rileva il problema e lì si ferma. Tenta, invece, di affrontarlo in tutta la sua complessità, proponendo al Consiglio Provinciale di predisporre ad Orvieto una Conferenza di servizio sul Pendolarismo che coinvolga le province di Firenze, Arezzo, Siena, Terni, Perugia e Roma; le Regioni Toscana, Umbria e Lazio; le associazioni dei consumatori, le aziende regionali ferroviarie, le Fs e i Comitati pendolari per definire una strategia comune e una soluzione unitaria al problema.

Chiede anche di fare un'indagine socio-economica sull'impatto che il pendolarismo ha sul nostro territorio provinciale partendo da un dato economico e da un dato sociale importanti.

I pendolari producono un reddito complessivo di circa 20 milioni di euro all'anno, solo nel territorio dell'Orvietano. Si tratta di una cifra che è parte importante del nostro prodotto interno lordo ed è  leva importante per l'economia locale. Sono soldi che si trasformano in acquisto di beni e servizi, nel pagamento di tasse locali, provinciali, regionali e nazionali, in depositi nel nostro sistema bancario.

I pendolari, inoltre, partecipano alla vita attiva della nostra società: a quella politica, a quella associativa.

Non dare loro garanzie, non permettere a loro un trasporto puntuale, agevole, veloce, qualitativamente accettabile, può costringerli a scelte di vita diversa. Molti di loro sono diventati parte della nostra comunità in un recente passato, scegliendo di vivere qui perché a meno di un'ora da Roma in treno.  Meno del tempo necessario a chi abita nella periferia di Roma per giungere al centro. Hanno scelto il nostro territorio perché qualitativamente migliore, in termini sociali e ambientali e con maggiori servizi.

Qual è, allora, il rischio evidente? I collegamenti con Roma si stanno riducendo e diventano sempre più lenti perché FFSS  sceglie di penalizzare il traffico locale e Intercity, a vantaggio dell'Alta velocità. Ed allora molti pendolari potrebbero scegliere di trasferirsi a Roma o in realtà meglio collegate con la Capitale. Per il territorio significherebbe perdere ulteriori risorse economiche e ricchezza sociale.

 

Pubblicato il: 21/09/2009

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