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La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria chiude gli uffici di Orvieto

Da giovedì scorso i 6 dipendenti fanno i pendolari con Perugia. Barberani: "è una decisione arrogante, unilaterale ed incomprensibile. E' un grande depotenziamento nei confronti della Città ed un comprensibile disagio per i dipendenti che sono costretti al pendolarismo con Perugia"

Da giovedì, i 6 dipendenti degli uffici orvietani della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria fanno i pendolari con Perugia.  "La decisione di chiudere la sede di Corso Cavour - dice l'assessore alla Cultura, Antonio Barberani - è arrogante, unilaterale ed incomprensibile. Su questa scelta c'era un dovere sostanziale e formale di informazione preliminare nei confronti del Comune. E' un grande depotenziamento della città oltre che un comprensibile disagio per i dipendenti che tutti i giorni sono costretti al pendolarismo con Perugia. L'arroganza è quella di aver fatto questa scelta senza avere minimamente informato le amministrazioni locali, tanto più che l'attuale sede ospitata al primo piano di Palazzo Urbani è di proprietà dell'Opera del Duomo che ha concesso lo stabile in comodato d'uso gratuito alla Soprintendenza, cioè a costo zero. Personalmente mi auguro che non ci sia una qualche 'manina' interessata dietro a questa decisione improvvida, ma che sia una libera scelta della Soprintendenza. Diversamente non esiteremo a far emergere la verità".

"La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria - prosegue Barberani - è presente ad Orvieto con una propria sede di lavoro operativa sin dalla fine degli anni '80, insediatasi in primo luogo per far fronte all'impegno derivante dai numerosi ed importanti cantieri aperti nel quadro degli interventi previsti dalla legge 227 e le successive leggi per il risanamento della Rupe e la salvaguardia del patrimonio architettonico. Nel corso degli anni e fino ad oggi, l'ufficio di Orvieto è stato impegnato in relazione alle leggi speciali e per tutte le altre attività attinenti sia alla cantieristica ordinaria nel territorio, sia e soprattutto all'ampia attività di tutela in un'area vasta caratterizzata da numerosi vincoli monumentali e paesaggistici. Ancora oggi gli uffici orvietani della Soprintendenza si occupano non solo di Orvieto e del comprensorio, ma anche del comprensorio tuderte (media valle del Tevere) e del comprensorio narnese-amerino, territori limitrofi all'Orvietano e strettamente correlati".

"In conclusione - afferma l'assessore Antonio Barberani - questo tentativo di riorganizzazione, più che un potenziamento ha tutte le caratteristiche di un forte ridimensionamento, peraltro immotivato, della presenza del Ministero proprio nell'ufficio che ha più connessioni con l'utenza - sia istituzionale che privata - e più compiti di tutela e salvaguardia dei Beni architettonici e paesaggistici del territorio. Inoltre, questa forte riduzione della presenza ad Orvieto - dal tempo pieno a due soli giorni a settimana - con lo spettro della probabile e definitiva chiusura, oltre che rappresentare un evidente disagio per i dipendenti, comporterà altrettanti disagi per l'utenza del territorio, anche oltre i confini del comprensorio orvietano, e comunque di una parte dell'Umbria sempre più distante dal centro, capoluogo di regione".

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 20/09/2009

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